Che mondo fa? – con Dario Fabbri

In dialogo con Simone Disegni, l’analista geopolitico e direttore editoriale di Domino Dario Fabbri è intervenuto nel primo pomeriggio per riflettere sulle nuove dinamiche globali. «Il filo rosso del nostro tempo è la preparazione statunitense contro la Cina», ha spiegato, e questo impegno, «sfida epocale», è ciò che porta gli americani a «strattonare» gli alleati europei per spingerli al riarmo. In questo contesto va visto anche l’incontro in Alaska tra Trump e Putin lo scorso 15 agosto. Agli occhi di Fabbri, si è trattato di un «tentativo statunitense di aprire alla Russia», motivato dalla volontà degli americani di dividere due nemici, Cina e Russia, concedendo alla Russia qualcosa sulla guerra in Ucraina. E in merito all’art. 5 della Nato, quello che chiamerebbe in causa tutti gli alleati contro la minaccia russa, Fabbri ha fatto presente che questo è proprio «ciò che gli Stati Uniti non vogliono», perché «sarebbe cadere nel tranello della Russia». Infine, ha analizzato il ruolo geopolitico dell’Iran, che ora «pesa molto meno» a causa dell’attacco di giugno che ne ha dimostrato la vulnerabilità, sottolineando che il danno maggiore è stato inflitto da Israele colpendo i principali agenti di prossimità iraniani come Hamas, Hezbollah e le milizie sirio-irachene.
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