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Eurovision 2026, tre consiglieri Rai chiedono il ritiro dell’Italia se partecipa Israele

23 Settembre 2025 - 16:48 Alba Romano
Eurovision boicottaggio rai Italia
Eurovision boicottaggio rai Italia
Si tratta di Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale. «Cinque emittenti europee hanno già deciso di non partecipare. L’Italia deve dare un segnale concreto»

Tre consiglieri di amministrazione della Rai – Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale – hanno chiesto che il servizio pubblico rinunci a prendere parte all’Eurovision Song Contest, in programma a Vienna dal 12 al 16 maggio 2026, se tra i Paesi in gara sarà confermato Israele. In una nota congiunta ripresa da Repubblica, i tre sottolineano che la Rai non può ignorare «l’ondata di solidarietà per la Palestina» che negli ultimi giorni ha mobilitato centinaia di migliaia di persone in tutta Italia, compresi dipendenti del servizio pubblico. «Cinque emittenti europee hanno già deciso di non partecipare se Israele sarà in gara – scrivono –. L’Italia deve dare un segnale concreto di vicinanza a un popolo sottoposto a sterminio».

Quali sono i Paesi che hanno già annunciato il boicottaggio

L’appello dei consiglieri si inserisce in un contesto europeo già molto teso. Irlanda, Islanda, Slovenia, Olanda e Spagna hanno manifestato la volontà di boicottare l’evento in segno di protesta. Proprio dalla Spagna è arrivata una delle prese di posizione più dure: il ministro della Cultura, Ernets Urtasun, ha dichiarato che il suo Paese non potrà partecipare «se non si riuscirà a espellere Israele». Anche il premier Pedro Sánchez, già lo scorso maggio, aveva chiesto l’esclusione dello Stato ebraico.

«In passato escluse Russia e Bielorussia, si faccia lo stesso con Israele»

«L’Eurovision – prosegue la nota dei consiglieri Rai – si fonda su valori di pace, inclusione e fratellanza. La presenza di Paesi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani rischia di minarne la credibilità. In passato l’Ebu (la European Broadcasting Union, ndr) ha escluso Bielorussia e Russia: sarebbe incoerente non fare altrettanto oggi». Secondo Di Majo, Di Pietro e Natale, l’Italia deve assumere una posizione «coerente con la propria Costituzione e con il sentimento diffuso della cittadinanza».

Israele all’Eurovision 2025

Non è la prima volta che la presenza israeliana accende tensioni intorno all’Eurovision. Nel 2025 la cantante Yuval Raphael, sopravvissuta alla strage del 7 ottobre al festival musicale Supernova, fu più volte contestata durante la sua esibizione. Già l’anno precedente Eden Golan era stata costretta a modificare il testo del brano ritenuto troppo politico, cantando sotto la protezione dello Shin Bet e venendo accolta da fischi e polemiche.

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