Meloni all’Onu: «La pressione va fatta su Hamas, che ha iniziato questa guerra». E sulla Palestina: «La riconosceremo a due condizioni» – Il video
Giorgia Meloni ha ribadito la sua posizione critica sul riconoscimento dello Stato palestinese senza le condizioni necessarie di sovranità. «Il riconoscimento della Palestina, in assenza di uno Stato che abbia i requisiti della sovranità, non produce risultati tangibili per i palestinesi», ha spiegato durante un punto stampa a latere dell’80esima Assemblea generale dell’Onu. La premier ha sottolineato come, secondo lei, la pressione politica più efficace debba essere rivolta a Hamas, «perché è Hamas che ha iniziato questa guerra e impedisce che finisca rifiutandosi di consegnare gli ostaggi».
L’annuncio della mozione di maggioranza per escludere Hamas dal governo
Meloni ha annunciato che la maggioranza presenterà in aula una mozione che subordinerebbe il riconoscimento della Palestina al rilascio degli ostaggi e all’esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo di governo. «Non sono contraria al riconoscimento della Palestina», ha precisato, «ma dobbiamo stabilire le priorità». Secondo la premier, questa iniziativa potrebbe raccogliere consensi trasversali, almeno tra «le persone di buon senso».
La crisi climatica: «Necessario bilanciare sostenibilità e sviluppo economico»
Sull’emergenza climatica, Meloni ha criticato alcuni approcci ideologici all’interno del Green Deal europeo, che secondo lei avrebbe finito per minare la competitività dei sistemi produttivi italiani. «Ci sono passaggi che ho assolutamente condiviso», ha detto, sottolineando l’importanza di bilanciare sostenibilità e sviluppo economico. La premier ha ribadito la necessità di rivedere le politiche multilaterali e gli strumenti esistenti, affinché gli organismi internazionali possano incidere concretamente nei processi decisionali globali.
Meloni sull’Ucraina: «Dobbiamo lavorare uniti»
Sul conflitto in Ucraina, Meloni ha negato ambiguità da parte dell’Europa. «Credo che dobbiamo lavorare insieme come Occidente se vogliamo portare a casa una pace giusta e duratura», ha affermato, evidenziando il ruolo dell’Unione Europea e degli Stati Uniti nella mediazione e nel sostegno militare e politico a Kiev. La premier ha poi insistito sulla necessità di coordinamento tra alleati occidentali per garantire stabilità e sicurezza nel continente, ribadendo l’impegno dell’Italia a supportare le iniziative diplomatiche e umanitarie.