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Israele e la proposta alla Global Sumund Flotilla: «Consegnate gli aiuti nei porti dei Paesi vicini». Antonio Tajani: «Si evitino altre azioni offensive»

24 Settembre 2025 - 21:32 Ugo Milano
global sumud flotilla
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Il ministro degli Esteri sarebbe al lavoro per garantire l’ingresso dei beni umanitari. La Farnesina: «Esaminate tutte le opzioni per evitare nuovi attacchi»

«Siete liberi di scaricare qualsiasi aiuto in vostro possesso in qualsiasi porto di un Paese vicino, al di fuori di Israele». Questa la proposta arrivata da Tel Aviv dopo un’intera giornata di discussioni sul tema della Global Sumud Flotilla. Il progetto non si discosta di molto dall’idea avanzata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato in una trattativa con il governo di Israele e quello di Cipro, per consentire l’arrivo a Gaza degli aiuti umanitari. «Israele non permetterà alle navi di entrare in una zona di combattimento attiva e non permetterà la violazione di un blocco navale legittimo. Si tratta di aiuti o di provocazione?», ha scritto su X il ministero degli Esteri israeliano Israel Katz.

Le richieste di Antonio Tajani

Fonti della Farnesina confermano che il titolare della diplomazia italiana ha «individuato un credibile meccanismo di mediazione», mettendosi in contatto il ministro degli esteri israeliano Gideon Saar e il cipriota Constantinos Kombos. L’esecutivo starebbe «valutando tutte le opzioni per evitare nuove azioni offensive contro le imbarcazioni». Il dossier resta delicato e si inserisce in un contesto di alta tensione. Nelle ultime ore la missione internazionale diretta verso la Striscia è stata oggetto di attacchi. Da New York, dove si trova per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Tajani ha chiesto all’ambasciata italiana a Tel Aviv di assumere informazioni dirette e di sollecitare ancora una volta le autorità israeliane a «garantire l’assoluta tutela del personale imbarcato». La Farnesina aveva già trasmesso ad Israele la richiesta che ogni eventuale operazione militare fosse condotta «nel rispetto del diritto internazionale e con la massima cautela».

La denuncia di «mail bombing» da parte di un centro sociale

Parallelamente, la Farnesina ha segnalato di essere stata bersaglio di un “mail bombing” organizzato da un centro sociale dopo l’attacco contro le imbarcazioni della Flottilla. Migliaia di false mail hanno preso di mira in particolare l’Unità di Crisi e il Gabinetto del Ministro. Questo avrebbe rallentando l’attività di chi in queste ore è in contatto diretto con i cittadini italiani a bordo delle navi dirette verso Gaza. Dell’episodio è stata informata l’autorità giudiziaria, tramite il comando provinciale dei Carabinieri.

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