Viterbo, 36enne arriva in ospedale in un lago di sangue e muore: resta il mistero su chi l’abbia accompagnata


Si è presentata al pronto soccorso da sola, già in condizioni disperate, in un lago di sangue. È avvolta nel mistero la morte di una donna di 36 anni, italiana e residente a Viterbo, che è arrivata all’ospedale Santa Rosa con una forte emorragia, probabilmente ginecologica. Inutile la corsa dei medici: dopo essere svenuta all’ingresso, è stata trasferita in rianimazione, dove i tentativi dei sanitari di salvarle la vita sono stati vani. La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo contro ignoti e disposto l’autopsia, che dovrà chiarire le cause della morte. Le ipotesi al momento restano diverse: da una patologia pregressa improvvisamente aggravata, a complicanze legate a un parto o a un aborto, sia spontaneo che procurato. Non è esclusa neppure la possibilità di una violenza.
L’accompagnatore
Ad infittire la trama del mistero c’è una domanda a cui gli inquirenti stanno ancora cercando di dare una risposta: chi ha portato la donna in ospedale. La sua auto non è stata trovata nel parcheggio e gli inquirenti ritengono che qualcuno l’abbia accompagnata fino all’ingresso per poi allontanarsi subito dopo. Scoprire l’identità di questa persona sarebbe determinante per ricostruire le ultime ore della 36enne e capire cosa sia successo prima del suo arrivo in pronto soccorso. Sul caso indaga la squadra mobile di Viterbo, coordinata dalla Procura. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e immagini di videosorveglianza mentre si attendono gli esiti dell’autopsia, per poter dare una prima risposta su che cosa abbia provocato l’emorragia fatale.