Gaza, alla Camera i centristi appoggiano la maggioranza sul piano Trump. La sinistra si astiene ma resta compatta


L’aula della Camera ha approvato le risoluzioni presentate dalla maggioranza sui recenti sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza: 182 sì, nessun no, 101 gli astenuti. Un risultato ottenuto anche grazie al sostegno dei centristi: Azione, Italia Viva, +Europa e il gruppo misto, hanno votato a favore della risoluzione del centrodestra, che riprende il piano di pace presentato lunedì scorso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Sotto questo punto di vista, per il centrodestra si è rivelata strategica la scelta di arrivare in Aula con due risoluzioni diverse su Gaza: una sul piano Trump e l’altra sul riconoscimento condizionato dello Stato di Palestina. Decisione presa solo in tarda serata, (alcuni deputati dicono addirittura questa mattina), alla luce delle evoluzioni registrate nella notte alla spedizione umanitaria Global Summud Flottilla. Il centrosinistra arriva compatto, presentando un’unica risoluzione, astenendosi sul piano Trump.
Le cinque risoluzioni
Le risoluzioni presentate alla Camera erano in tutto cinque: le due del centrodestra (quella sul piano Usa sottoscritta anche da Azione), una unitaria di Pd-M5s-Avs, una di Italia Viva, una di Più Europa e una di Azione.
La risoluzione di maggioranza
Il testo della risoluzione sul piano Donald Trump, su cui il centrodestra ha lavorato insieme ad Azione e al Gruppo Misto, è molto breve e contiene un solo impegno: «Compiere ogni attività utile a sostenere e favorire l’iniziativa di pace messa in campo dagli Stati Uniti, che oggi costituisce l’unica prospettiva realistica per porre fine a un conflitto sanguinoso». La risoluzione sul riconoscimento della Palestina è più lunga, ma tra i punti centrali prevede: «Attivarsi per riconoscere lo Stato palestinese a condizione che Hamas liberi tutti gli ostaggi e rinunci a ogni presenza politica e militare a Gaza e in Cisgiordania». Passata anche questa, con 175 sì, 108 no e 7 astensioni.
Il testo di Pd, M5s e Avs
È stata bocciata, invece, la risoluzione unitaria di Pd, M5S e Avs. Tra le richieste contenute nel testo figurava «il riconoscimento della Palestina come Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, convivente in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, e l’impegno a garantire ai cittadini di vivere al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo». Il Governo aveva espresso parere favorevole solo sul secondo impegno, a condizione che fosse riformulato. Ma visto che la riformulazione non è stata accettata dai firmatari, la risoluzione è stata bocciata.
Le altre risoluzioni
L’assemblea di Montecitorio ha anche votato a favore della risoluzione di Italia Viva su cui il Governo ha espresso parere favorevole. Via libera, infine, a quella di +Europa ad eccezione delle premesse e di un impegno su cui il Governo ha espresso parere contrario. Ma da Riccardo Magi, leader di +Europa, arriva una precisazione: «Accettando e votando la risoluzione presentata anche dalla maggioranza, non significa che noi sosteniamo questo governo: significa che noi oggi dobbiamo credere trasversalmente a questa possibilità e lo facciamo stigmatizzando ancora una volta le parole della presidente Meloni, che purtroppo riporta sempre al piccolo scontro politico italiota questioni che sono più grandi di noi e anche più grandi di lei».
I riformisti dem si adeguano
A sorpresa, nel centrosinistra è emersa un’intesa sulle questioni internazionali. Anche i riformisti del Partito Democratico, che nei giorni scorsi avevano definito il piano Trump “un primo passo verso la pace”, le parole di Lorenzo Guerini, hanno scelto di allinearsi alle indicazioni della riunione dei dem che si è tenuta ieri sera: astensione sul piano.