Ultime notizie Beatrice VeneziDelitto di GarlascoElezioni RegionaliGazaGlobal Sumud FlotillaNATO
ESTERIGazaGiorgia MeloniGlobal Sumud FlotillaGoverno MeloniGuido CrosettoIsraeleMedio OrientePalestina

Flotilla, l’ultima nave nelle acque di Gaza e la furia di Meloni su Crosetto per la fregata: «Non doveva partire»

03 Ottobre 2025 - 05:12 Alessandro D’Amato
flotilla marinette ultima nave lite giorgia meloni guido crosetto fregata
flotilla marinette ultima nave lite giorgia meloni guido crosetto fregata
La Marinette nel mirino di Israele. Le accuse di maltrattamenti agli attivisti e l'intervento del Mossad. E lo scontro interno al governo

C’è un’ultima nave della Global Sumud Flotilla nelle acque vicino a Gaza. La Marinette si sta tenendo a distanza, secondo il ministero degli Esteri di Israele. «Se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco verrebbe impedito». Intanto 200 attivisti sono nel carcere di Ketziot. E ci sono stati contatti tra le autorità italiane e il capo del Mossad David Barnea. Per smentire le voci che parlavano di maltrattamenti nei confronti dei fermati. Roma ha chiesto con urgenza a Barnea di fornire immagini dei detenuti. Chiarendo che la voce stava alimentando le proteste a Roma. E un retroscena racconta della lite tra Giorgia Meloni e Guido Crosetto per la fregata italiana inviata in soccorso della Flotilla.

Flotilla, i maltrattamenti agli attivisti

Barnea ha parlato con la ministra Miri Regev, responsabile del porto di Ashdod, sollecitandola a fornire foto con urgenza. Il materiale è stato trasmesso in Italia «per porre fine alla tempesta diplomatica». Ieri era rimasta in acqua la turca Mikeno. Intanto sono cominciate le procedure di espulsione degli attivisti. Sono in tutto 450. A quanto pare se ne farà carico Israele: sarebbero previsti tra il 6 e il 7 ottobre «con due voli charter dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv». La premier Meloni aveva fatto sapere di non voler pagare per il rientro. Gli organizzatori della Flotilla avrebbero richiesto di atterrare a Londra o a Madrid «ma su questo non ci sono ancora risposte». L’ambasciatore italiano in Israele Luca Ferrari ha fatto sapere che gli attivisti non sembrano intenzionati a firmare il rimpatrio volontario.

La Marinette

Una nave, la Marinette, «navigava ancora a gonfie vele», hanno dichiarato gli organizzatori della flottiglia in una diretta streaming che mostrava l’equipaggio al timone. Gli organizzatori hanno affermato che la Marinette si trovava a circa 80 miglia nautiche da Gaza giovedì sera. E a circa 10 miglia nautiche da dove Israele aveva iniziato a intercettare le altre imbarcazioni della flottiglia. La Marinette batte bandiera polacca e trasporta in totale sei passeggeri. «Nelle ultime 24 ore 21 imbarcazioni sono state intercettate, 20 presumibilmente intercettate e 1 è ancora in navigazione», ha scritto il gruppo in un post su Instagram. La Flotilla ha aggiunto che più di 450 civili sono stati «rapiti illegalmente» dalle forze israeliane.

150 km da Gaza

Secondo gli attivisti la Marinette «conosce il destino delle sue sorelle in mare. Sa cosa l’aspetta. E si rifiuta di tornare indietro. Questa non è solo una nave. Marinette è Sumud: fermezza di fronte alla paura, al blocco e alla brutalità. È ciò che vediamo nelle strade di tutto il mondo: persone che conoscono i rischi, che vedono la repressione e che comunque sono solidali. Qualunque cosa accada, questo rifiuto ha già scritto un nuovo capitolo. Gaza non è sola. La Palestina non è dimenticata. Non andremo da nessuna parte». Alle 3:50 ora italiana Marinette si trovava a circa 150 km dalla costa di Gaza, secondo la geolocalizzazione condivisa sul sito della Flotilla.

Il capitano della Marinette

Parlando in videochiamata con gli organizzatori della Flotilla nella tarda serata di ieri, scrive Al Jazeera, il capitano australiano, che si è identificato solo come Cameron, ha spiegato che l’imbarcazione aveva avuto problemi al motore. E quindi era rimasta indietro rispetto al gruppo. Ora la nave sta «navigando a tutta velocità» verso Gaza. «Abbiamo a bordo un gruppo di turchi molto tenaci… io e una signora dell’Oman, e continueremo nella stessa direzione», ha detto. Un video dello yacht, attivo alle 4:00 Gmt (6.00 in Italia), mostra l’equipaggio al timone della nave mentre il sole sorge alle loro spalle. Il geolocalizzatore mostrava la nave situata a circa 43 miglia nautiche (circa 80 km) dalle acque territoriali di Gaza. Il ministero degli Affari Esteri israeliano aveva precedentemente avvertito la Marinette che il suo era un «tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco sarà impedito».

L’altra Flotilla in arrivo

Intanto ci sono 45 navi civili che vanno verso Gaza. Si tratta di imbarcazioni salpate ieri dal porto di Arsuz in Turchia. Va segnalato che secondo Repubblica invece il rimpatrio “veloce” presuppone l’acquisto del biglietto aereo: sono esibendolo gli attivisti verrebbero accompagnati in aeroporto per rientrare. I rimpatri forzati invece verrebbero sostenuti da Israele. Fonti del team legale della Flotilla escludono che il rimpatrio sia a carico degli attivisti: «Ci sarà un volo speciale organizzato dalle autorità italiane». Anche se Giorgia ha detto no. Anzi, alla premier oggi il quotidiano attribuisce questo virgolettato: «Faremo tutto il possibile perché possano tornare in Italia quanto prima».

La lite tra Meloni e Crosetto sulla fregata Fasan

Intanto un retroscena racconta che tra Meloni e il suo ministro della Difesa c’è stata una lite sulla fregata Fasan. Appena saputo dell’incursione dei droni sulle imbarcazioni con a bordo una quarantina di connazionali, Crosetto si è consultato con i vertici della Marina e ha deciso di autorizzare la spedizione. Senza avvertire la presidente del Consiglio. Forse perché intanto lei era a New York. O forse non ci ha pensato. Quando la premier lo ha saputo si è infuriata. Per lei, quella nave non sarebbe dovuta partire. E lo ha detto chiaro al titolare della Difesa. Anche i vertici di FdI sono stati tenuti all’oscuro. Ed erano contrari all’invio della nave.

L’Onu

Nel frattempo l’Onu fa sapere che considera una violazione l’intercettazione da parte di Israele delle barche della Flotilla in acque internazionali. «Certamente riteniamo che le leggi applicabili alle acque internazionali debbano essere rispettate. Questo è tutto ciò che ho da dire in merito», ha risposto il portavoce, Farhan Haq, ai giornalisti. Anche perché, ha spiegato, «non riteniamo che la Flotilla rappresenti un’escalation, ma siamo consapevoli di come la situazione si sia sviluppata sul terreno e in mare. Ciò che stiamo cercando di fare assicurarci che tutto venga risolto senza, in particolare, che venga arrecato alcun danno a coloro che stanno partecipando a questo atto non violento».

I parlamentari italiani

Infine, sono stati liberati dalle autorità di Israele i 4 parlamentari italiani che facevano parte della Flotilla. Il senatore Marco Croatti (M5s), l’eurodeputata Annalisa Corrado (Avs), il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza. Lo riferisce una nota della Farnesina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva avuto più contatti con il ministro israeliano Gideon Sa’ar chiedendo la liberazione immediata. I parlamentari italiani sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv e prenderanno un volo di linea assistiti dal personale dell’ambasciata, si legge nella nota della Farnesina. Partiranno per Roma con il volo IZ 335 delle 10 locali.

leggi anche