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«Come hai detto scusa? Non siamo io e Carlos a costruire i campi». Sinner smentisce la tesi di Federer e del favoritismo sul campo lento – Il video

05 Ottobre 2025 - 11:59 Stefania Carboni
jannik sinner campo lento
jannik sinner campo lento
L'azzurro replica alla tesi di alcuni tennisti: «Peraltro ho giocato un ottimo tennis anche quando i campi erano più veloci»

Jannik Sinner ha cercato di non perdere le staffe su una polemica che lo coinvolge è che è partita dal campione Federer, secondo cui c’è un favoritismo degli organizzatori verso l’altoatesino a Alcaraz per la scelta del terreno dei campi di gioco. Una tesi sostenuta anche dal collega Zverev. «Non so cosa dire», ha replicato Jannik alla giornalista. «Non siamo io e Carlos a costruire i campi, non decidiamo noi. Io cerco di adattarmi e giocare il miglior tennis possibile. Peraltro ho giocato un ottimo tennis anche quando i campi erano più veloci».

La teoria di Federer: la scelta dei campi per favorire Sinner e Alcaraz

Tutto parte quando Roger Federer, ospite in un podcast del suo ex rivale Andy Roddick, ha dichiarato: «Capisco i direttori del torneo che, su indicazioni, cerchino di rendere le superfici più lente. Questo avvantaggia chi deve colpire vincenti straordinari per battere Sinner, mentre se il campo è veloce può piazzarne solo un paio al momento giusto e passare. I direttori dei tornei pensano: ‘Preferisco avere Sinner e Alcaraz in finale, sai? In un certo senso funziona per il tennis‘».

Le differenze tra terreni

La terra battuta rossa e la terra sintetica sono materiali per campi lenti nel tennis. Mentre invece l’erba o il cemento sono invece terreni che nel tennis favoriscono attacchi a rete e servizi potenti con il rimbalzo basso e veloce della palla. Una tesi sostenuta anche dal tedesco Alexander Zverev. «Odio quando è sempre uguale – aveva dichiarato dopo la vittoria sul francese Valentin Royer – per essere onesto, e non so in che direzione vogliano andare i direttori dei tornei, perché ovviamente vogliono che Jannik e Carlos vadano bene in ogni torneo, ed è quello che preferiscono. Però, sai, io sono nel tour da 10 anni, quasi 10 anni, 11 anni ormai… anzi 12 anni, in realtà, e abbiamo sempre avuto superfici diverse, abbiamo sempre avuto tornei che ti piacevano e tornei che ti piacevano meno».

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