Iniziati i colloqui per Gaza a Sharm, Trump: «Hamas sta accettando cose importanti: presto un accordo». L’attacco di Greta Thunberg dopo l’espulsione da Israele – La diretta

Iniziano oggi a Sharm el Sheikh, in Egitto, i colloqui tra i negoziatori di Hamas e di Israele per concretizzare il piano di pace per Gaza offerto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’esito dei tavoli è tutt’altro che scontato. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva espresso dubbi sulle reali intenzioni di Hamas. Per lui «il loro sì non è sicuro, in caso agiremo».
La squadra israeliana è guidata di nuovo dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Con lui, di cui si fida moltissimo, in Egitto c’è il suo consigliere per la politica estera, Ophir Falk, il coordinatore degli ostaggi Gal Hirsch e per gli aspetti più tecnici dirigenti del Mossad e dello Shin Bet. Dalla parte di Hamas la guida è affidata a Khalil al Hayya che Israele ha provato a uccidere con un bombardamento a Doha, in Qatar, a inizio settembre. Secondo la stampa israeliana, al Hayya ha avuto al Cairo incontri con funzionari dell’intelligence egiziana, dove ha chiesto concretamente di avere garanzie per la piena attuazione dell’accordo. Ha ribadito la richiesta che tra i 250 detenuti palestinesi da rilasciare vi siano Marwan Barghouti, Ahmed Saadat, Hassan Salama Abdullah, Ibrahim Hamed, Abdullah Barghouti e Abbas al-Sayed. E infine ha chiesto che nella Striscia entrino subito 400 camion di aiuti al giorno. Al tavolo ci sono anche gli Stati Uniti con Steve Witkoff e il genero di Trump, Jared Kushner.
Donald Trump ottimista: «Presto un accordo»
Donald Trump sostiene che Hamas «ha accettato alcune cose molto importanti». Dallo Studio Ovale, il presidente Usa ha assicurato che «avremo un accordo presto». Trump ha poi smentito che ci siano state tensioni tra lui e Netanyahu per il piano di pace su Gaza. A proposito di un retroscena di Axios, secondo cui Trump avrebbe rimproverato il premier israeliano di essere sempre troppo negativo, il presidente americano ha detto: «Non è vero, è stato molto positivo»
Casa Bianca: «Tutte le parti vogliono la fine della guerra»
La portavoce della Casa Bianca Caroline Leavitt ha parlato ai giornalisti del piano in 21 punti del presidente Donald Trump. Ha affermato che «tutte le parti hanno concordato sulla necessità di porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, e questo è un risultato straordinario. Il Presidente vuole un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e i team tecnici stanno discutendo su questo aspetto per garantire che ciò avvenga. Il presidente vuole che gli ostaggi vengano rilasciati il più rapidamente possibile».
Colloqui Putin-Netanyahu sul piano Trump per Gaza
Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno parlato al telefono a proposito del piano di Donald Trump per risolvere la situazione nella Striscia. Lo ha fatto sapere il Cremlino, come riporta l’agenzia russa Tass. «Le parti hanno discusso degli attuali sviluppi in Medio Oriente, anche nel contesto del piano del presidente degli Stati Uniti per la normalizzazione di Gaza. Vladimir Putin ha ribadito la posizione incrollabile della Russia a favore di una soluzione globale della questione palestinese sulla base del diritto internazionale», ha affermato.
Greta Thunberg su Instagram: «Non lasciate che noi della Flotillia vi distraiamo dalle condizioni dei palestinesi»
Sui suoi canali social Greta Thunberg ha postato un video in cui esorta il pubblico a non spostare il focus dalla popolazione di Gaza alla Global Sumud Flotilla. «Non siamo noi la storia – ha detto l’attivista – migliaia di palestinesi sono tenuti rinchiusi nelle prigioni di Israele senza un processo, e molti di loro sono bambini. I palestinesi vengono privati sistematicamente di diritti di base e mezzi di sopravvivenza». E ha aggiunto: «Non lasciate che io o altri volontari della Flotilla rappresentiamo una distrazione».
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Pizzaballa: «La convivenza tra i due popoli subito è impensabile»
«Deve essere la volta buona. Il percorso è ancora tutto in salita. Le insidie sono tante. La volontà reale di risolvere non è proprio tutta lì. Però c’è anche tanta stanchezza. C’è anche una pressione popolare, anche internazionale, oltre che degli Stati Uniti. E questo fa pensare che forse è comunque qualcosa di nuovo». In un’intervista andata in onda stasera al Tg3, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, risponde sul piano di pace di Trump per Gaza e se per lui si tratta della volta buona, a due anni dal 7 ottobre.
La Casa Bianca: «Vogliamo procedere velocemente»
«Il presidente vuole il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, l’amministrazione sta lavorando duro per far andare avanti le cose il più velocemente possibile, ora sono in corso colloqui tecnici» in Egitto. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ribadendo che «vogliamo procedere molto velocemente».
Colloquio telefonico tra Merz e Herzog: «La Germania sostiene la sicurezza di Israele»
Il cancelliere federale Friedrich Merz ha avuto un colloquio telefonico con il presidente israeliano Isaac Herzog in occasione del secondo anniversario del massacro del 7 ottobre, per manifestargli la propria solidarietà. Lo comunica il portavoce del Governo federale tedesco Stefan Kornelius.«La Germania sostiene l’esistenza e la sicurezza di Israele. Ciò fa parte dell’essenza immutabile delle relazioni tedesco-israeliane. È espressione di una responsabilità storica duratura», si legge nel comunicato. Merz ha inoltre espresso speranza per la liberazione nei prossimi giorni degli ostaggi e per un cessate il fuoco a Gaza: «Dopo quasi due anni di guerra, è giunto il momento della pace». Il cancelliere ha auspicato rapidi colloqui in Egitto e che Hamas deponga le armi. Infine, Merz ha anche sottolineato come in Germania non ci debba essere spazio per l’antisemitismo.
Iniziati i colloqui indiretti tra Israele e Hamas
Un funzionario egiziano ha dichiarato che i colloqui tra le delegazioni negoziali israeliana e di Hamas sono iniziati a Sharm el-Sheikh. Lo riporta l’Ap online. La delegazione israeliana è guidata dal capo negoziatore Ron Dermer, mentre quella di Hamas è guidata da Khalil al-Hayyah. Hamas ha dichiarato che i negoziati si concentreranno sulla prima fase di un cessate il fuoco, compreso il ritiro parziale delle forze israeliane e il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
Secondo quanto riportato dal quotidiano statale egiziano al-Ahram, dovrebbero partecipare ai colloqui anche l’inviato Usa in Medioriente Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner. I colloqui in Egitto dovrebbero procedere rapidamente. Sabato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che sarebbero stati «limitati a pochi giorni al massimo», anche se alcuni funzionari di Hamas hanno avvertito che potrebbe essere necessario più tempo per localizzare i corpi degli ostaggi sepolti sotto le macerie.
Greta Thunberga atterrata ad Atene: «Maltrattata dagli israeliani: ma a Gaza c'è genocidio»
«Potrei parlare a lungo di come siamo stati maltrattati e abusati durante la nostra detenzione, credetemi, ma non è questo il punto». L’ha detto Greta Thunberg parlando dopo essere arrivata all’aeroporto di Atene assieme ad altri attivisti della Global Sumud Flotilla rilasciati da Israele. Lo riporta la agenzia di stampa scandivana TT, secondo la quale Thunberg non ha voluto commentare ulteriormente il trattamento che lei e gli altri attivisti hanno ricevuto durante la loro prigionia in Israele.
«Voglio essere molto chiara: un genocidio si sta verificando davanti ai nostri occhi, un genocidio in diretta. Nessuno può dire di non essere a conoscenza di ciò che sta accadendo» ha affermato Thunberg. «Secondo il diritto internazionale, gli Stati hanno l’obbligo legale di agire per prevenire e fermare il genocidio. Ciò significa che devono cessare la partecipazione, esercitare pressioni concrete e fermare i trasferimenti di armi. Non prevediamo che ciò accada», ha aggiunto. Gli attivisti sono arrivati in Grecia a bordo di un volo charter da Israele. Il gruppo degli svedesi probabilmente dormirà questa notte ad Atene prima di essere rimpatriati in Svezia domani.
Iniziati i colloqui tra Hamas e Israele
Sono iniziati poco prima delle 17 ora italiana a Sharm el Sheikh i colloqui indiretti tra le delegazioni di Israele e di Hamas sul piano per Gaza presentato dal presidente americano Donald Trump. Lo ha riferito la tv di Stato egiziana.
Ai pm esposti degli attivisti Flotilla, saranno sentiti come persone informate sui fatti
Sono all’attenzione della Procura di Roma gli esposti presentati nei giorni scorsi dagli attivisti e parlamentari italiani che erano a bordo delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Gli esposti saranno valutati dagli inquirenti, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi. Non è escluso che una volta definito il fascicolo, anche dal punto di vista della competenza, possano essere ascoltati in Procura gli attivisti stessi come persone informate sui fatti.
Parolin: «Ipocrisia della comunità internazionale»
Nel secondo anniversario dell’attacco «disumano» e «ingiustificabile» di Hamas contro Israele che ha scatenato la distruzione di Gaza, il Segretario di Stato vaticano, il card.Pietro Parolin, parla con i media vaticani: «Chiediamo la liberazione degli ostaggi e di porre fine alla spirale di violenza. L’antisemitismo è un cancro da estirpare». Per Gaza, aggiunge, «non basta che la Comunità internazionale dica che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga. C’è da porsi delle serie domande sulla liceità, ad esempio, del continuare a fornire armi che vengono usate contri i civili».
Parolin: «Nel piano siano coinvolti i palestinesi»
«Qualunque piano che coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage, liberando gli ostaggi e fermando l’uccisione quotidiana di centinaia di persone, è da accogliere e sostenere». Queste le parole del segretario di stato vaticano, il card. Pietro Parolin, ai media vaticani sul piano presentato da Donald Trump. Sulle manifestazioni di piazza, dichiara: «Anche se a volte queste iniziative, a causa delle violenze di pochi facinorosi, rischiano di far passare a livello media un messaggio sbagliato, mi colpisce positivamente la partecipazione alle manifestazioni, e l’impegno di tanti giovani».
Sette giorni di carcere in più per l'attivista che ha morso l'infermiera israeliana
Per Reyes Rigo Cerviella, l’attivista spagnola della Flotilla che ieri sera ha dato un morso a un’operatrice sanitaria del servizio carcerario israeliano nel penitenziario di Ketziot, è stata presentata una richiesta di proroga del suo arresto di sette giorni. Oggi avrebbe dovuto essere espulsa da Israele. Lo riferiscono i media israeliani. Rigo, che lavora come agopuntore, aveva già partecipato alla marcia globale verso la Striscia di Gaza lo scorso giugno, interrotta dalle autorità egiziane.
