Cristiano Ronaldo e il suo primo miliardo, dagli sponsor ai contratti faraonici in Arabia: come fa CR7 a guadagnare dieci volte Messi


Cristiano Ronaldo è il primo calciatore della storia a diventare miliardario. Il fuoriclasse portoghese, in forze all’Al-Nassr dopo aver infranto quasi tutti i record europei mai stabiliti sul campo da gioco, avrebbe un patrimonio netto di oltre un miliardo. Per la precisione, secondo Bloomberg ammonterebbe a 1,4 miliardi. Merito soprattutto dei contratti faraonici firmati proprio con la squadra saudita, con cui CR7 è arrivato a guadagnare oltre dieci volte lo stipendio che il rivale di sempre Lionel Messi incassa all’Inter Miami.
Il nuovo mega-contratto con l’Al-Nassr
A permettere il grande balzo è stato il biennale firmato solo qualche mese fa, con cui Ronaldo si è legato ai gialloblu dell’Al-Nassr fino al 2027. I numeri sono da capogiro: si arriva a 571 milioni comprensivi di bonus alla firma (29 milioni aumentabili a 44 se non si ritira dopo la prima stagione), mega staff di lusso da 16 persone per la sua villa, jet privato a uso illimitato e fino a 70 milioni in sponsorizzazioni con aziende saudite. Oltre a una quota del 15% del club, una porzione stimata intorno ai 40 milioni di euro. Tutti introiti che, per lui, sono ovviamente esentasse.
CR7 e la strada per diventare miliardario
Dietro lo sterminato conto in banca di CR7 c’è la LMcapital Wealth Management, gestita dal connazionale Miguel Marques dal 2018. Lì sono conflitti i quasi 550 milioni di stipendi incassati tra il 2002 e il 2023. Così come i 230 milioni, tra stipendi e bonus, ricevuti dall’Al-Nass alla firma del primo contratto. All’appello mancano circa 175 milioni di euro, un gruzzolo che il portoghese ha guadagnato (e continua ad arricchire) con i contratti di sponsorizzazione. Dalla storica collaborazione con Nike da 18 milioni di dollari, alle pubblicità con Armani e Castrol e molte altre.
Gli investimenti di Ronaldo, tra hotel e palestre
Quel miliardo e mezzo, o quasi, non è lasciato a marcire nell’ufficio di Marques. È lo stesso CR7 che, da anni, spinge per investire in diverse attività. Si pensi agli hotel Pestana, distribuiti tra Spagna e Portogallo. Al ricchissimo portafoglio immobiliare, in cui spiccano una villa a Madeira, un attico a Lisbona e una tenuta con campo da golf a Quinta de Marinha, poco fuori Lisbona. C’è poi ovviamente il marchio che porta il suo nome – CR7 – insieme a una catena di palestre e un gruppo mediatico. In futuro? Il sogno rimane sempre lo stesso: possedere, almeno in parte, un club. Quel 15% nell’al-nasse è solo l’inizio.