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Francesca Pascale e la gelosia per Berlusconi: «Gli spiavo il telefono. Lui prima di partire mi diceva: Oltre i mille chilometri non è tradimento»

10 Ottobre 2025 - 16:14 Ugo Milano
francesca pascale silvio berlusconi
francesca pascale silvio berlusconi
Ai microfoni di Rai Radio 2, l’ex compagna del Cavaliere ha ricordato le difficoltà della relazione e ha rivelato di aver provato ad assoldare un investigatore per pedinarlo. Ma ha ammesso: «Separarmi da lui? Vorrei cancellarlo dalla mia vita»

«Decisi di assumere un investigatore privato, ma lui mi richiamò: “Signora, non posso con il presidente del Consiglio”». Alla base del rapporto tra Silvio Berlusconi e Francesca Pascale, della sua consunzione e della sua implosione dopo oltre un decennio c’è un semplice ingrediente: la gelosia. Ad ammetterlo è la stessa 40enne napoletana ai microfoni di Maschio Selvaggio, programma di Rai Radio 2: «Ma comunque 15 anni di relazione non si possono cancellare».

Il rimpianto di Francesca Pascale: «Non dovevo separarmi da Berlusconi»

Una storia chiusa rapidamente nel 2020, dopo otto anni di fidanzamento ufficiale, con un «semplice strappo». Poi ognuno per la sua strada, il Cavaliere al fianco di Marta Fascina e la ex showgirl moglie dal 2022 al 2024 di Paola Turci. Eppure, lungo tutti quegli anni, era difficile per Pascale dimenticare Silvio Berlusconi: «Se potessi cancellare qualcosa della mia vita pubblica sceglierei la separazione con Silvio Berlusconi», ha ribadito ai microfoni di Rai Radio 2. 

L’ossessione gelosa di Pascale: «Spiavo per vedere a chi scriveva»

Eppure, quando ancora era legata con il leader di Forza Italia, il filo rosso della loro relazione era appunto la gelosia: «Gli controllavo il cellulare, lo spiavo per vedere se e chi gli scriveva. Intravedevo la lucina di quando arrivavano i messaggi anche attraverso la tasca dei suoi pantaloni». Quello che per lei era un «inferno», un «disastro», per il Cavaliere era invece occasione di qualche frecciatina ironica e cattivella: «Quando mi salutava prima di partire per una qualsiasi destinazione, mi raccomandava: “Oltre i mille chilometri non può considerarsi un tradimento”».

L’investigatore assunto per pedinare Silvio

Se per lui era un gioco leggero, per lei era una questione seria: «Una volta decisi di assumere un investigatore», ha rivelato. Ma non se ne fece nulla perché lui si tirò indietro una volta sentito il suo obiettivo: «Va beh signora, non la posso più aiutare perché il presidente del Consiglio non si può seguire come fosse una persona qualsiasi». E in tutto questo, forse, a far soffrire ancor di più Francesca Pascale erano le parole di Berlusconi: «Era abilissimo come comunicatore: davanti alle mie lamentele riusciva a far ricadere la colpa sempre su di me».

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