Trump firma gli accordi a Sharm: «Giorno straordinario per il Medio Oriente». Meloni: «Più vicini al riconoscimento della Palestina» – La diretta


Donald Trump ha firmato l’accordo di pace a Gaza a conclusione del vertice di Sharm El-Shiekh. Era atterrato in Egitto nel pomeriggio di lunedì 13 ottobre per partecipare al summit per la tregua in Medio Oriente. Il presidente degli Stati Uniti è partito dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, dopo che questa mattina è intervenuto alla Knesset. Tra i grandi assenti al vertice in Egitto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In giornata, a Saharm El-Sheik sono arrivati diversi leader mondiali, pronti ad assistere al vertice in cui si discuterà del futuro di Gaza. Saltato invece l’incontro tra il presidente Usa e alcuni degli ostaggi liberati, anche a causa del forte ritardo sul programma della missione del tycoon.
L’assenza di Netanyahu a Sharm el-Sheikh
Benjamin Netanyahu non parteciperà al vertice di Sharm el-Sheikh, nonostante le pressioni arrivate in mattinata dallo stesso Donald Trump, che aveva auspicato la sua presenza al summit. Il premier israeliano ha declinato l’invito ufficialmente per motivi religiosi, legati all’inizio della festività ebraica di Simchat Torà, che cade nel pomeriggio in Israele. Tuttavia, la sua assenza appare anche politicamente significativa. La partecipazione del presidente palestinese Abu Mazen avrebbe creato forti imbarazzi per Netanyahu, che dopo gli eventi del 7 ottobre ha escluso qualsiasi ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese nel futuro di Gaza. La scelta di non recarsi in Egitto eviterebbe dunque un incontro diretto tra i due leader e rifletterebbe la linea adottata dal governo israeliano nelle ultime settimane.
Chi sono i leader mondiali presenti in Egitto
A Sharm el-Sheikh, invece, sono già arrivati numerosi leader internazionali per la firma del nuovo Piano di pace per il Medio Oriente, promosso dagli Stati Uniti e ospitato dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Tra i partecipanti figurano il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la premier italiana Giorgia Meloni. Non mancano il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il premier spagnolo Pedro Sánchez, e l’ex primo ministro britannico Tony Blair, indicato come futuro vicecapo del Consiglio di pace per Gaza. Presente anche una delegazione saudita guidata dal principe Faisal bin Farhan. Il vertice, che prevede interventi di al-Sisi e Trump, culminerà con la firma collettiva del documento di pace e la tradizionale «foto di famiglia» dei leader.
Foto di copertina: ANSA/AFP Khaled DESOUKI
Meloni: «Questo è il momento del lavoro, non della prima fila»
«Come sempre se viene richiesta la presenza e il sostegno dell’Italia, siamo pronti a fare la nostra parte, ma a me interessa portare avanti delle soluzioni, mi interessa che noi facciamo la nostra parte perché davvero è una grande occasione. Tutte le persone che conoscono bene la situazione sanno quanto sia complesso e di quanto lavoro ci sia bisogno. Chiunque sinceramente voglia una stabilizzazione del Medio Oriente, una pace giusta in Medio Oriente, sa che questo è il tempo del lavoro, non è il tempo della prima fila». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Sharm el-Sheikh, rispondendo a una domanda sulla composizione del Board per il governo transitorio di Gaza.
Meloni: «Se Onu lo chiede implementeremo presenza militare»
«Sul piano della sicurezza, i nostri carabinieri già da anni formano la Polizia Palestinese, e siamo impegnati anche nella missione Ue a Rafah. Possiamo implementare e siamo pronti a implementare questa presenza, tra l’altro già prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una partecipazione a una forza di stabilizzazione, che richiederebbe in questo caso, chiaramente anche un passaggio parlamentare sul quale spero che una volta tanto e sono certa che stavolta si potrebbe anche, diciamo, votare all’unanimità». Così la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Sharm el-Sheikh. La volontà politica «da parte mia c’è, se richiesto, ovviamente – ha aggiunto -. Non è interposizione, è monitoraggio del cessate il fuoco. Ha bisogno di una risoluzione delle Nazione Unite. Quando viene approvata e viene richiesta la partecipazione italiana, io lo chiedo al Parlamento, ma la mia posizione è questa».
Meloni: «Con accordo è più vicino riconoscimento Palestina»
«Chiaramente se viene attuato il piano certo che è più vicino» il riconoscimento della Palestina da parte dell’Italia. Lo ha detto Giorgia Meloni a margine del summit su Gaza in Egitto. «Io punto ad avere uno Stato della Palestina e quindi il riconoscimento dello Stato della Palestina, quindi quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, certo«, ha spiegato.
Meloni: «L'Italia è pronta a fare la sua parte a Gaza»
«L’Italia è pronta a fare la sua parte» a Gaza, «è una grande occasione». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Sharm el Sheikh. «È una giornata storica, sono fiera che l’Italia ci sia», ha aggiunto, sottolineando «il ringraziamento per quanto fatto dall’Italia sul piano umanitario per la popolazione di Gaza ma anche a tutti gli sforzi verso la cessazione delle ostilità».
Meloni: «A Gaza successo Trump, auguro lo stesso su Kiev»
L’accordo su Gaza «è un grande successo di Donald Trump, gliene auguriamo altri, a partire dall’Ucraina». Lo ha detto Giorgia Meloni a margine del summit su Gaza in Egitto.
Trump: «La ricostruzione di Gaza sarà la parte più facile»
«Ora dobbiamo iniziare a ricostruire Gaza e sarà la parte più facile». Lo ha detto Donald Trump ai leader a Sharm El Sheikh. «Finalmente abbiamo la pace in Medio Oriente», ha aggiunto.
Sisi a Israele: «Trasformiamo un momento storico in un nuovo inizio»
«Faccio un appello al popolo di Israele: fateci trasformare questo momento storico in un nuovo inizio, e lavoriamo insieme per un futuro migliore per i nostri Paesi». Lo ha detto il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al–Sisi, in una dichiarazione al summit di Sharm el-Sheikh, sottolineando che la pace non è costruita solo dai governi ma anche dai popoli, «quando riconoscono che gli avversari di ieri possono essere i partner del futuro».
Sisi a Trump: «Fa' che guerra a Gaza sia ultima in Medio Oriente»
«Questa è una storica pietra miliare, tutti siamo testimoni dell’accordo per chiudere la guerra a Gaza, un capitolo straziante della storia dell’umanità». Lo ha detto il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al–Sisi, in una dichiarazione al summit di Sharm el-Sheikh. Poi, rivolgendosi al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha aggiunto: «Presidente, fai che la guerra a Gaza sia l’ultima nel Medio Oriente».
Trump: «Ho dato l’ok ad Hamas per operare come forza di polizia per un periodo limitato»
Durante un incontro con la stampa, il presidente Donald Trump avrebbe dichiarato di aver autorizzato Hamas a svolgere temporaneamente il ruolo di forza di polizia palestinese nell’ambito dell’attuale cessate il fuoco. Rispondendo a una domanda su alcune segnalazioni secondo cui il gruppo si starebbe riorganizzando come corpo di sicurezza, Trump ha affermato: «Abbiamo dato loro l’approvazione per un certo periodo di tempo». Secondo il presidente, la decisione sarebbe motivata dalla volontà di «fermare i problemi», sottolineando che Hamas «è stata aperta a collaborare» e che la misura è stata presa «per garantire la sicurezza» durante la tregua. «Vogliamo che la situazione sia sicura. Penso che andrà bene», ha aggiunto Trump. La Casa Bianca, interpellata dai media in merito alle dichiarazioni del presidente, non ha rilasciato alcun commento immediato. A riportarlo è Abc News.
מי שרוצה להבין את התמונה (הלא מדויקת) שנוצרה במוחו של טראמפ צריך להאזין למילותיו כאן. הוא מתאר כיצד נתן “אישור זמני” לחמאס לתפקד כ”כוח משטרה” בגלל שיש הרבה הרס בעזה וכי “הם איבדו 60,000 איש וזה הרבה נקמה/תגמול (retribution)”
תקציר:
כתב: חמאס מבסס את עצמו ככוח משטרה ויורה… pic.twitter.com/JVGclzFMdv
— Eyal Ofer אייל עופר (@Eyalo365) October 13, 2025
Trump: «Ok ad Hamas come forza di polizia per un periodo»
Un giornalista ha chiesto al presidente Donald Trump quale fosse il suo messaggio ad Hamas in seguito alle notizie secondo cui il gruppo svolgerà un ruolo di forza di polizia palestinese: «Abbiamo dato loro l’approvazione per un periodo di tempo», ha detto il presidente americano. «Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno detto apertamente, e abbiamo dato loro l’approvazione per un periodo di tempo. Penso che andrà tutto bene», ha aggiunto.
Trump: «Occasione irripetibile per accantonare faide e odi»
«Abbiamo dimostrato come ciò (la pace, ndr) sia possibile: con nazioni responsabili che mettono da parte le loro differenze, cercano un terreno comune e perseguono un mondo migliore per tutti noi. Oggi, per la prima volta nella vita, abbiamo un’opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi e di dichiarare che il nostro futuro non sarà governato dalle lotte delle generazioni passate». Lo afferma Donald Trump nel discorso ai leader riuniti a Sharm el Sheik, secondo le anticipazioni della Casa Bianca.
Trump: «Primi passi i più difficili, ora pace durevole»
«I primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme. Tutto lo slancio ora è rivolto verso una pace grande, gloriosa e duratura»: lo afferma Donald Trump nel discorso ai leader riuniti a Sharm el Sheik, secondo le anticipazioni della Casa Bianca.
Trump: «Meloni leader molto forte,sta facendo un bel lavoro»
«Una governante molto forte, sta facendo un bel lavoro». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, parlando della premier Giorgia Meloni, nel suo discorso prima della firma dell’accordo di pace su Gaza, al vertice di Sharm el-Sheikh, ringraziando vari leader partecipanti al summit.
Trump firma l'accordo di pace per Gaza
Donald Trump ha firmato l’accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheik. Poco dopo e’ toccato al presidente egiziano al Sisi, con cui co-presiede il vertice egiziano sul futuro della Striscia, al presidente turco Erdogan e al premier del Qatar, tutti Paesi mediatori dell’accordo. Il pubblico ha tributato un applauso. «È un giorno incredibile per il Medio Oriente, ci sono voluti tre mila anni per arrivare fin qui», ha aggiunto.
Katz «Solo 4 corpi ostaggi? Hamas non rispetta obblighi»
Il ministro della Difesa israeliano afferma che Hamas «non adempie ai propri obblighi» annunciando la consegna di solo quattro corpi di ostaggi israeliani oggi. “Il compito urgente che tutti noi siamo impegnati a svolgere ora è garantire il ritorno a casa di tutti gli ostaggi deceduti. L’annuncio di Hamas della prevista restituzione di 4 corpi oggi rappresenta un inadempimento dei propri obblighi”, ha scritto Katz su X. “Qualsiasi ritardo o deliberata elusione sarà considerata una palese violazione dell’accordo e sarà perseguita di conseguenza”, ha aggiunto.
Trump saluta Abu Mazen al vertice per Gaza
Quello con Abu Mazen è stato quello durato di più tra i saluti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con i leader al summit di pace a Sharm el-Sheikh. Il leader palestinese, penultimo in questa cerimonia prima soltanto del presidente della Fifa Giovanni Infantino, è stato accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron fino al palco dove Trump ha stretto la mano uno a uno ai capi di Stato e di governo nonché ai vertici delle organizzazioni internazionali e regionali invitate. Abu Mazen ha parlato circa un minuto e mezzo con Trump, che per lo più si è limitato ad ascoltare annuendo. Poi i due si sono salutati sorridendo.
Trump stringe mano a Meloni e scherza: «Chi è questa donna?»
Su un palco con una grande scritta “Peace 2025”, il presidente degli Stati Uniti ha salutato uno a uno i leader presenti al vertice di pace a Sharm el-Sheikh, posando nelle foto con il gesto del pollice alzato. Un gesto che ha sollecitato di fare anche al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «Chi è questa donna?», ha scherzato Trump accogliendo sul palco la premier italiana Giorgia Meloni, con cui ha scambiato qualche rapida battuta. Poco prima il presidente americano ha avuto una lunga stretta di mano con il presidente francese Emmanuel Macron. Dopo aver sorriso dicendo due volte «chi è questa donna?», Trump accogliendo Meloni sul palco e stringendole la mano ha poi aggiunto, «a beautiful woman», una bella donna.
Al Sisi: «A novembre al Cairo vertice su ricostruzione Gaza»
Una conferenza al Cairo a novembre per «la rapida ripresa e la ricostruzione» è stata annunciata dal presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi negli incontri con i leader al summit di pace per Gaza a Sharm el-Sheikh. Come riferisce la presidenza egiziana, l’obiettivo è «costruire sullo slancio generato» da questo vertice. Al-Sisi ne ha parlato anche nel bilaterale con il presidente Donald Trump, auspicando il sostegno degli Stati Uniti a questa iniziativa.
Trump: «Vorrei avere Al Sisi nel consiglio pace per Gaza»
Donald Trump ha detto di voler Al Sisi all’interno del consiglio per la pace per Gaza. «Molti leader vogliono farne parte», ha aggiunto il presidente americano.
Trump: «Pronto a revocare sanzioni quando Iran sarà il momento»
«Sono pronto a revocare le sanzioni quando saranno pronti a negoziare. Non possono sopravvivere con le sanzioni»: lo ha detto Donald Trump parlando a Sharm el Sheik col presidente egiziano, aggiungendo che Teheran «ha bisogno di aiuto» e ritenendo che voglia un accordo sul nucleare.
Trump: «è iniziata già la fase 2 dell'accordo per Gaza»
«La fase due dell’accordo a Gaza è già iniziata». Lo ha detto Donald Trump a Sharm El Sheikh
Meloni a Al-Sisi: «Quadro di pace si basi su soluzione due Stati»
A margine del summit per la pace su Gaza, la premier Giorgia Meloni ha avuto un lungo colloquio con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, nel corso del quale hanno discusso dei prossimi passi per la ricostruzione e la stabilizzazione della Striscia di Gaza. Come riferisce Palazzo Chigi, Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia «a contribuire alla ricostruzione e allo sviluppo della Striscia» e al rilancio di un processo politico «basato sulla soluzione dei due Stati», sottolineando la necessità di un quadro di pace duraturo, fondato su sicurezza e stabilità per l’intera regione. Da parte sua, al-Sisi – riferisce la presidenza egiziana – ha ricordato «l’importanza dell’accordo di cessate il fuoco» come risultato di due anni di mediazioni egiziane con Qatar e Stati Uniti, evidenziando la priorità di creare le condizioni per una Palestina indipendente e per una rapida ricostruzione della Striscia. L’incontro ha offerto anche l’occasione per fare il punto sulle relazioni bilaterali e sull’attuazione dei progetti del Piano Mattei nei settori della formazione, dell’energia e dell’agricoltura sostenibile.
Sisi accoglie Trump a Sharm, in auto insieme al summit di pace
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato accolto dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi sulla pista dell’aeroporto di Sharm el-Sheikh, ai piedi della scaletta dell’Air Force One. Dopo essersi fermati brevemente a parlare, i due leader sono saliti assieme a bordo di un’auto con le bandierine dei loro Paesi, con cui ora si dirigeranno al centro congressi sede del summit di pace per Gaza.
Trump arrivato a Sharm per il vertice sulla pace
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è arrivato all’aeroporto internazionale di Sharm El-Sheikh per partecipare al summit della pace. Lo riferiscono fonti egiziane aeroportuali. Era atteso alle 13.45, ora locale egiziana, secondo il programma originario, ma è arrivato oltre tre ore dopo a causa del prolungarsi della sua visita in Israele. L’Air Force one è stato scortato da sei caccia, come si è visto nelle immagini delle fasi di atterraggio trasmesse in diretta dalle televisioni. Prima di atterrare, l’aereo ha sorvolato per alcuni minuti l’area dello scalo.