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Roberto Saviano lancia accuse gravi a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia. Da Lilli Gruber in tv punta il dito su di loro per l’attentato a Sigfrido Ranucci

17 Ottobre 2025 - 21:42 Cecilia Dardana
roberto saviano la7
roberto saviano la7
Lo scrittore ha citato i manifesti elettorali dei giovani di Atreju per la campagna elettorale del 2022 e del 2024 sostenendo che, avendo al centro giornalisti e personaggi tv come l’autore di Report, li hanno trasformati in bersagli personali

Roberto Saviano ha lanciato accuse pesanti al governo di Giorgia Meloni e anche al suo partito Fratelli di Italia e ai giovani organizzatori della festa di Atreju identificati come responsabili del clima che ha consentito l’attentato al conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. Saviano anche se non ha citato nomi e nemmeno sigle di partiti, ha alluso chiaramente a loro mentre era ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, insieme al regista Luca Guadagnino, alla giornalista di Repubblica, Annalisa Cuzzocrea e per brevissimo tempo anche allo stesso Ranucci.

Il j’accuse di Saviano diretto al governo in carica per l’attentato a Ranucci

Saviano ha esordito dicendo infatti: «Quello che oggi sta facendo la politica, soprattutto in questo momento la politica al governo è bersagliare la persona. Non criticare il suo lavoro o l’inchiesta. Ma considerare come un rivale o un nemico il giornalista fisicamente, usando il viso o usando il nome. Qualcuno da potere spendere sui manifesti in campagna elettorale, all’apertura dei loro festival. Come ci fosse un concetto per noi passato come naturale, ossia che quando qualcuno si espone facendo il suo lavoro, raccontando il potere, debba fatalmente accettare che questa cosa gli comprometta la vita, che lo rende un bersaglio. Report è stato massacrato, continuamente. Intendo non criticata, perché la critica è necessaria al tuo lavoro. Ma non quando inizia ad esserci un continuo sospetto sulla tua persona: ti arricchisci, manipoli. Oppure: vota noi perché così lui sarà triste, lui sarà sconfitto…». Lilli Gruber lo ha interrotto sorridendo: «È un esempio reale… siamo finiti…». E Saviano: «Reale, certo. Questo significa isolare quella persona soprattutto. Il messaggio che la politica manda quale è? Se prendete posizione, ne pagherete le conseguenze».

Il riferimento esplicito ai manifesti elettorali di Fratelli di Italia nel 2022 e nel 2024

Quando la Gruber si è riferita a un esempio reale, aveva in testa la serie di post e manifesti elettorali dell’organizzazione giovanile di Fratelli di Italia usati sia alle politiche del 2022 che alle successive elezioni europee del 2024. Personaggi televisivi e anche intellettuali ritenuti normalmente di sinistra e sempre critici sul centrodestra campeggiavano su manifesti con la scritta «se anche lui ci rimane male, tu scrivi Giorgia» sulla scheda elettorale. È capitato anche a Saviano e alla stessa Gruber, che insieme a quello hanno alluso. Quelle di Saviano anche se pronunciate in questo modo allusivo sono gravi, perché hanno lasciato intendere al telespettatore che la responsabilità politica dell’attentato a Ranucci sia della premier e dei suoi compagni di partito. Cosa evidenziata poi da alcuni spezzoni di filmato trasmessi dalla Gruber con interventi critici su Report della stessa Meloni e del presidente del Senato, Ignazio La Russa. A correggere un po’ questo tipo di impostazione è intervenuta la Cuzzocrea dicendo: «Il giornalismo di inchiesta, e lo stesso Sigfrido Ranucci, sono stati attaccati da governi di destra e da governi di sinistra a dire la verità…».

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