Evelina Sgarbi querela i medici dell’ospedale Gemelli, i sospetti sulla firma del ricovero e il segreto sulle condizioni del padre


Evelina Sgarbi ha querelato gli operatori sanitari del Policlinico Gemelli di Roma, dove è stato a lungo ricoverato suo padre Vittorio Sgarbi per l’aggravarsi di una profonda depressione. La figlia del critico d’arte accusa medici e infermieri di «aver raccolto la firma di Sgarbi al momento del suo ricovero nella struttura».
La figlia di Sgarbi estromessa durante il ricovero
«È nostra intenzione andare fino in fondo in questa drammatica, inquietante e dolorosa vicenda», ha commentato il legale Lorenzo Iacobbi, che assiste Evelina Sgarbi. Da lei era già partita un’istanza al tribunale di Roma perché venga nominato un amministratore di sostegno per la gestione dei beni di suo padre. Secondo la figlia 25enne, il critico d’arte «non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi», nonostante le rassicurazioni dello stesso Vittorio Sgarbi e della compagna Sabrina Colle.
Il sospetto della firma contraffatta
Evelina Sgarbi sostiene attraverso il suo avvocato di essere stata estromessa durante il ricovero del padre al Gemelli. Da qui la querela, che punta ad accertare «chi effettivamente si sia reso responsabile di precludere ad Evelina la possibilità e il diritto di avere notizie sul reale stato di salute del padre – insiste l’avvocato Iacobbi – Non escludo che l’indagine della magistratura possa allargarsi anche nei confronti di chi si è reso autore materiale di tale contraffazione».
I contatti riservati solo a Sabrina Colle
Barbara Hary, mądre di Evelina, aveva raccontato alla Stampa che la figlia si era precipitata in ospedale non appena saputo del ricovero del padre. La ragazza era riuscita a fare una foto del critico che aveva scioccato sua madre: «Agghiacciante. Pesava 47 chili e prima era 95. Irriconoscibile. Mi ha scritto: sicuramente morirà, messo com’è. Non parla con nessuno, è in stato comatoso». Da allora Evelina non avrebbe più voluto vederlo, spiega la madre. Poi hanno cercato di ricevere informazioni sulle reali condizioni di salute di Vittorio Sgarbi da un «dirigente del Gemelli», seguito in quella fase solo dalla compagna. «Ci hanno risposto che l’unica persona che può essere informata è la signora Colle. Per questo ci siamo rivolte a un avvocato per chiedere l’amministratore di sostegno».