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Leonardo La Russa, chiuso il caso sulla violenza sessuale: archiviate le accuse per il figlio del presidente del Senato. Restano quelle per revenge porn

30 Ottobre 2025 - 16:23 Ugo Milano
accusa Leonardo La Russa procura ragazza
accusa Leonardo La Russa procura ragazza
Il gip ha accolto la richiesta della procura. Secondo il magistrato i due giovani non avrebbero avuto elementi per percepire che la ragazza non acconsentisse al rapporto sessuale

Finisce con l’archiviazione l’indagine su Leonardo Apache La Russa, accusato con il dj Tommaso Gilardoni di violenza sessuale. Il gip di Milano Rossana Mongiardo ha accolto la richiesta dell’aggiunta Letizia Mannella e della pm Rosaria Stagnano per il figlio del presidente del Senato e il suo amico. A quanto si legge nel decreto di archiviazione, pur senza dubitare della «buona fede» della giovane, non ci sono per la gip elementi o prove che i due giovani avessero percepito che lo stato alterato della giovane fosse «tale da incidere sul consenso alle prestazioni sessuali compiute». L’inchiesta era nata dalla denuncia di una 22enne su presunti abusi nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, proprio a casa di Ignazio La Russa a Milano. I due giovani restano imputati in udienza preliminare per revenge porn in merito a due episodi distinti di «diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti» su quella notte, senza il consenso della ragazza.

La serata in discoteca, la presunta violenza e i video inviati agli amici

Secondo la ricostruzione della procura, i due giovani e la ragazza si erano incontrati in una discoteca milanese la notte del 18 maggio 2023. La 22enne, che durante la serata aveva assunto alcol, droghe e psicofarmaci, si era poi risvegliata il mattino dopo a casa dei La Russa. Proprio il 19 maggio Leonardo La Russa avrebbe inviato via WhatsApp un video da lui realizzato all’amico Tommaso Gilardoni, che quella notte era rimasto nell’abitazione del presidente del Senato. Il video, «a contenuto sessualmente esplicito», aveva come protagonista la 22enne. La giovane sostiene che la condivisione sia avvenuta senza il suo consenso, ma Leonardo La Russa ha sempre contestato questo elemento. In un secondo momento, il dj 26enne avrebbe anche inoltrato – sempre senza il benestare della 22enne – un altro video di quella nottata a un altro amico. Questi due episodi saranno discussi in tribunale nelle prossime udienze del processo.

Nessuna prova di «asimmetria psicologica o fisica» a danno della ragazza

Per la procura non ci sono prove che al momento dei rapporti sessuali con i due, nella abitazione della famiglia La Russa, la ragazza non fosse lucida e consenziente. Solo successivamente, avrebbe «rielaborato» il suo vissuto, convincendosi di essere stata stuprata. Decisive sarebbero state le immagini dei video, nelle quali gli inquirenti hanno potuto vedere che la ragazza «ha attivamente partecipato agli stessi atti sessuali, non mostrando problemi di mobilità o coordinamento». Lo confermerebbe il fatto che la ragazza «in uno dei video registrati accortasi della ripresa volge lo sguardo verso lo specchio del bagno ammiccando e emettendo dei suoni a favore della ripresa video». Le riprese, avevano sottolineato gli inquirenti, «non denotano in alcun modo quella posizione di asimmetria psicologica o fisica che deve sussistere perché sia configurabile una delle ipotesi di violenza sessuale».

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