La bufala dell’Erba di San Giovanni contro il 5G

Dobbiamo occuparci di una nuova condivisione Facebook di Rosario Marciano. Torniamo a parlare di medicine alternative, più precisamente delle fantomatiche proprietà dell’Iperico (Hypericum perforatum), una pianta officinale nota anche come Erba di San Giovanni. Secondo Marcianò sarebbe un rimedio contro i danni dei campi elettromagnetici «e in particolare il 5G», nei confronti del sistema immunitario. Secondo la narrazione queste radiazioni, pur essendo non ionizzanti, avrebbero un effetto sull’inibizione dell’enzima calcineurina. Quindi si linka uno studio della rivista Medical Hypotheses. Anche se il nome dovrebbe già farci capire che non siamo di fronte a un lavoro che dimostra davvero qualcosa, abbiamo ugualmente letto l’articolo.
Per chi ha fretta:
- Secondo Marcianò l’Erba di San Giovanni proteggerebbe contro i fantomatici eventi avversi del 5G.
- La fonte fornita non dimostra la tesi di Marcianò, né presenta prove degli effetti delle onde non ionizzanti sul sistema immunitario.
- L’Erba di San Giovanni ha presunti effetti benefici nei pazienti affetti da alcune forme di depressione, mentre presenta potenziali rischi in gravidanza e in associazione a regolari terapie farmacologiche.
Analisi
Riportiamo la prima parte del post di Marcianò sui presunti effetti dell’Erba di San Giovanni contro i presunti danni delle radiazioni non ionizzanti. Nella seconda parte infatti, il testo si limita a elencare presunti effetti ed eventi avversi del prodotto, non tanto di link Amazon per poterlo acquistare:
I campi elettromagnetici – ed in particolare il 5G – danneggiano il sistema immunitario – Che cosa può fare l’iperico
L’esposizione a lungo termine del campo elettromagnetico ha il potenziale per condurre all’immunosoppressione, attraverso l’inibizione a valle dell’enzima calcineurina – una fosfatasi proteica, che attiva le cellule T del sistema immunitario e può essere bloccato da agenti farmaceutici.
La calcineurina è il bersaglio di una classe di farmaci chiamati inibitori della calcineurina (ad es. Ciclosporina , pimecrolimus e tacrolimus). Quando i destinatari del trapianto di organi assumono tali prodotti farmaceutici per prevenire o sopprimere il rigetto del trapianto di organi, uno dei principali effetti collaterali è l’immunosoppressione che porta ad un aumentato rischio di infezione opportunistica: p. Es., Fungina, virale (virus di Epstein-Barr, citomegalovirus), batterica atipica (Nocardia, Infezioni da listeria, micobatteri, micoplasma) e parassiti (ad es. Toxoplasmosi).
Fonte: https://www.sciencedirect.com/…/abs/pii/S0306987717301718
Che cosa si può fare per contrastare la distruzione della calcineurina?
IPERICO (ERBA DI SAN GIOVANNI)
L’Iperico, noto anche come Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), è una pianta officinale con una lunga storia di utilizzo nella medicina tradizionale. Le sue proprietà e i suoi benefici principali sono legati sia all’uso interno che a quello topico.

Erba di San Giovanni e radiazioni non ionizzanti
Tanto per cominciare la fonte citata da Marcianò non menziona mai l’Erba di San Giovanni, nemmeno usando gli altri termini noti: Iperico o Hypericum perforatum. Non si menzionano nemmeno i principi attivi ritenuti più comuni, come l’ipericina, la pseudoipericina, o l’iperforina.
L’articolo pubblicato nel 2017 esplora i presunti meccanismi d’azione dei campi elettromagnetici (CEM) sull’immunità umana. Gli autori ipotizzano che i CEM possano sopprimere la funzione immunitaria attraverso l’inibizione dell’enzima calcineurina, aumentando così il rischio di infezioni opportunistiche. Si suggerisce quindi un collegamento tra l’aumento delle patologie immuno-correlate, come la sindrome da fatica cronica e l’autismo, e il parallelo aumento dell’esposizione ai CEM di origine antropica. Il testo, che si presenta come meramente ipotetico, ha infatti dei limiti che impediscono di considerarlo una fonte che accerti qualcosa. Mancano infatti esperimenti che osservino tale soppressione immunitaria.
Considerando i campi elettrici e magnetici (EMF) a frequenza estremamente bassa (ELF), l’OMS riporta che «non vi sono problemi di salute sostanziali relativi ai campi elettrici ELF a livelli generalmente incontrati dai membri del pubblico». Per quanto riguarda la rete 5G rimandiamo alle nostre precedenti analisi (per esempio qui, qui e qui).
Secondo il manuale MSD, l’Erba di San Giovanni avrebbe «presunti effetti» nei pazienti con depressione da lieve a moderata «che non hanno ideazione suicidaria». Si menzionano anche studi ben progettati nel trattamento della depressione maggiore.
«Le formulazioni raccomandate includono preparati standardizzati allo 0,2-0,3% di ipericina, all’1-4% di iperforina o ad entrambi (di solito). […] Nel complesso, alcuni studi dimostrano l’efficacia dell’erba di San Giovanni (Iperico) nel trattamento della depressione lieve, mentre nella maggior parte degli studi non ha dimostrato alcuna efficacia per la depressione maggiore».
Nei pazienti positivi all’HIV potrebbe avere interazioni avverse con le terapie anti-retrovirali. Inoltre «l’erba di San Giovanni (Iperico) non deve essere utilizzata da donne in gravidanza e in allattamento». Curiosamente tra i fan di queste medicine alternative possiamo trovare persone convinte che il paracetamolo in gravidanza causi autismo, mentre i vaccini Covid avrebbero esposto i nascituri a rischi maggiori.
«Potenziali interazioni indesiderate – continua il manuale – si verificano con ciclosporina, digossina, integratori di ferro, inibitori della monoamino ossidasi, inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, contraccettivi orali, oppioidi, inibitori delle proteasi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antidepressivi triciclici e warfarin, così come alcuni anticoagulanti orali ad azione diretta».
Conclusioni
Non solo non vengono fornite fonti che colleghino l’Erba di San Giovanni a fantomatici benefici contro altrettanto improbabili eventi avversi della rete 5G, ma si mettono in guardia i pazienti dai potenziali rischi a cui verrebbero esposti assumendo tale rimedio in associazione a eventuali terapie farmacologiche regolarmente prescritte.
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