«Ok ai missili Tomahawk per l’Ucraina», il via libera dal Pentagono accontenta Zelensky: manca solo il via libera di Trump

Il Pentagono avrebbe dato il via libera fornire all’Ucraina missili da crociera Tomahawk a lungo raggio, dopo aver valutato che l’operazione non comprometterebbe le scorte strategiche degli Stati Uniti. La decisione finale, tuttavia, resta nelle mani del presidente Donald Trump, secondo quanto riferito da funzionari statunitensi ed europei citati dalla CNN. Il parere positivo dei vertici militari è arrivato all’inizio di ottobre, poco prima dell’incontro alla Casa Bianca tra Trump e Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino aveva chiesto i Tomahawk – missili con una gittata di circa 1.600 chilometri – per colpire infrastrutture energetiche russe in profondità nel territorio nemico. Ma, durante il pranzo di lavoro con Zelensky, Trump ha frenato: «Non vogliamo cedere cose che ci servono per difendere il nostro Paese».
La telefonata con Putin e il cambio di posizione di Trump
La posizione del presidente americano sarebbe cambiata dopo una telefonata con Vladimir Putin. Il leader russo gli avrebbe avvertito che i Tomahawk, capaci di raggiungere Mosca e San Pietroburgo, non modificherebbero l’andamento del conflitto ma danneggerebbero i rapporti con Washington. Nonostante il “no” momentaneo, la CNN riferisce che l’amministrazione ha già piani pronti per consegnare rapidamente i missili a Kiev nel caso Trump decida di procedere. Intanto, la Casa Bianca ha imposto nuove sanzioni alle compagnie petrolifere russe e cancellato, almeno per ora, un incontro con Putin previsto a Budapest.
Le questioni operative
Restano però diversi problemi operativi. I Tomahawk sono progettati per il lancio da navi o sottomarini, ma la Marina ucraina è ormai ridotta. L’opzione allo studio prevede l’uso di lanciatori terrestri sviluppati dal Corpo dei Marines e dall’Esercito americano. Fonti europee ritengono comunque che Kiev possa trovare una soluzione autonoma, come già accaduto con i missili Storm Shadow britannici adattati agli aerei di fabbricazione sovietica. In un messaggio su X, Zelensky ha ribadito che l’obiettivo è espandere la capacità di attacco a lungo raggio entro la fine dell’anno. «Le sanzioni globali e la nostra precisione militare si stanno allineando per chiudere la guerra a condizioni giuste per l’Ucraina», ha scritto.
