La Costituzione americana ferma (eventuali) sogni presidenziali di Zohran Mamdani: ecco perché non potrà mai correre per la Casa Bianca

L’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York ha suscitato grande entusiasmo, soprattutto tra i democratici che vedono in lui una figura emergente capace di dare nuova linfa al partito. Giovane, carismatico e progressista, Mamdani rappresenta per molti l’immagine di un’America più inclusiva e multiculturale. Tuttavia, chi sogna di vederlo un giorno alla Casa Bianca dovrà fare i conti con un ostacolo insormontabile: la Costituzione degli Stati Uniti. Secondo l’articolo 2 della carta costituzionale, solo un «natural born citizen», cioè un cittadino nato negli Usa, può ricoprire la carica di presidente o vicepresidente.
Cosa dice la Costituzione Usa sull’elezione a presidente
L’espressione, tradotta come «cittadino di nascita naturale», è interpretata in modo restrittivo: non basta essere cittadini americani, bisogna esserlo dalla nascita. Mamdani, nato in Uganda da genitori indiani e trasferitosi negli Stati Uniti all’età di sette anni, è diventato cittadino americano solo nel 2018, mantenendo anche la cittadinanza ugandese. Per questo, la legge gli impedisce di aspirare alla più alta carica del Paese.
Le ragioni dell’articolo 2
Questa limitazione risale ai padri fondatori, che temevano «indebite influenze straniere» nella giovane repubblica appena emancipata dal dominio britannico. Un timore oggi anacronistico, in un Paese costruito da generazioni di immigrati, ma che nessuno è ancora riuscito a rimuovere: finora non sono stati fatti passi concreti per modificare la norma.
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Il dibattito sulla norma: il caso di Obama, Schwarzenegger, Cruz e Gabbard
Non è la prima volta che il dibattito sui «natural born citizens» torna d’attualità. Donald Trump alimentò per anni la falsa teoria secondo cui Barack Obama non sarebbe nato negli Stati Uniti. In realtà, Obama nacque nel 1961 a Honolulu, nelle Hawaii, diventate uno dei 50 stati due anni prima, e dunque è cittadino americano a tutti gli effetti: chi nasce sul suolo statunitense lo è automaticamente, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori.
Un altro esempio noto è quello di Arnold Schwarzenegger: due volte governatore della California, il popolare attore non ha potuto candidarsi alla Casa Bianca perché nato e cresciuto in Austria. L’attore si trasferì negli Usa già ventenne. Diverso invece il caso di Ted Cruz, nato in Canada da madre americana: grazie a questa circostanza, è stato considerato idoneo a concorrere alle primarie repubblicane nel 2016, pur tra numerose controversie legali. Anche Tulsi Gabbard, nata nelle Samoa americane da genitori statunitensi, ha affrontato dubbi simili durante la sua candidatura alle presidenziali del 2020. La sua posizione fu ritenuta conforme, poiché il territorio è sotto giurisdizione americana.
L’ipotesi che venga riscritta la norma
Per Mamdani, dunque, la porta della presidenza resta chiusa, almeno finché non verrà riscritta la Costituzione. Ma ciò non significa che il suo futuro politico sia limitato. Come osservano diversi commentatori del New York Times e del Wall Street Journal, potrebbe ambire a ruoli di grande rilievo come governatore dello Stato o senatore a Washington. A soli 34 anni, ha tempo e spazio per costruire una carriera influente. Partendo proprio da New York, dove dovrà dimostrare che la sua visione progressista può tradursi in risultati concreti anche nella capitale simbolica del capitalismo globale.
