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Elezioni Campania 2025, la guida completa: quando si vota, quali sono i nomi e i profili dei candidati

16 Novembre 2025 - 19:36 Sofia Spagnoli
regionali campania candidati 2025
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La Campania va al voto nella stessa data di Veneto e Puglia: i cittadini dovranno eleggere il successore del governatore uscente Vincenzo De Luca. Cinque i candidati in corsa

Tra una settimana i cittadini campani saranno chiamati alle urne per eleggere il successore del governatore uscente Vincenzo De Luca e rinnovare il Consiglio regionale. Le elezioni si terranno domenica 23 e lunedì 24 novembre, nello stesso weekend in cui voteranno anche Veneto e Puglia. Si tratta di uno dei passaggi politici più attesi dell’autunno, che chiuderà la tornata elettorale delle regionali iniziata a settembre. Dopo dieci anni di governo targato De Luca, la sfida potrebbe riservare più di una sorpresa. Sullo sfondo, i temi caldi: sanità, infrastrutture e gestione dei fondi europei. In corsa, cinque candidati.

Quando si vota?

Si vota domenica 23 novembre dalle 7 alle 23 e lunedì 24 novembre dalle 7 alle 15. Per esprimere il proprio voto sarà necessario presentarsi al seggio con la tessera elettorale, che deve avere ancora spazi disponibili per il timbro, e un documento di identità valido. La Campania arriva al voto dopo mesi di tensione politica: il governatore uscente ha modificato la legge regionale per poter correre per un terzo mandato consecutivo. Un tentativo naufragato lo scorso 9 aprile, quando la Corte costituzionale ha bocciato la norma, mettendo definitivamente fine alle sue ambizioni di ricandidatura.

Chi sono i candidati?

Roberto Fico

Per il centrosinistra scende in campo Roberto Fico, un “grillino” della prima ora, esponente storico dell’ala “ortodossa” del Movimento Cinque stelle, più vicina alle posizioni politiche di sinistra. Fico è nato a Napoli nel 1974. Quanto ai titoli di studio, ha un diploma di liceo classico e una laurea con 110 e lode in Scienze della Comunicazione. Il suo ingresso nella politica nazionale arriva nel 2013, quando viene eletto in Parlamento, diventando a soli 38 anni presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai. Nella successiva legislatura, quando i Cinquestelle ottengono il loro massimo storico di consensi, diventa presidente della Camera.

Chi lo sostiene?

Fico si presenta come candidato del centrosinistra compatto, appoggiato da otto liste: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, A testa alta, Fico presidente, Noi di centro – Noi Sud, Alleanza verdi e sinistra, Avanti Campania – Psi e Casa Riformista.

Edmondo Cirielli

Per il centrodestra il candidato è Edmondo Cirielli, generale dei Carabinieri in pensione e politico di lungo corso. Nato a Nocera Inferiore nel 1964, entra nell’Accademia Militare di Modena e successivamente alla Scuola ufficiali dei Carabinieri di Roma, seguendo le orme del padre, ufficiale dell’Esercito. Nel 1995, a soli 31 anni, viene eletto in Consiglio regionale della Campania con Alleanza Nazionale, riconfermato nel 2000. Dopo diversi mandati in Parlamento, viene eletto alla Camera dei deputati nel 2006 e nel 2008, e tra il 2008 e il 2013 presiede la IV Commissione Difesa. Nel 2012, insieme a Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, fonda Fratelli d’Italia. Rieletto alla Camera nel 2013 e nel 2018, diventa questore. Alle elezioni del 2022, che porteranno all’elezione di Meloni a premier, viene nuovamente rieletto e nominato viceministro degli Esteri il 22 ottobre dello stesso anno.

Chi lo sostiene?

Sono sette le liste che sosterranno Cirielli, ovvero quelle sotto i segni di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cirielli Presidente, Consumatori-Pensionati, Udc, Lega e Noi Moderati – Democrazia Cristiana con Rotondi.

Nicola Campanile

C’è poi Nicola Campanile, 66 anni, funzionario Inps, laureato in Giurisprudenza e con un dottorato in Diritto amministrativo e Scienze dell’amministrazione. È stato primo cittadino di Villaricca negli anni ’90 e da oltre 40 anni è impegnato nell’associazionismo ecclesiale.

Chi lo sostiene?

Campanile è socio fondatore e presidente della rete politica “PER le Persone e la Comunità”, attiva in Campania dal 2020. Rete da cui prende il nome l’omologa lista per cui si candida in Campania.

Giuliano Granato

Classe 1989, Giuliano Granato è laureato in relazioni internazionali e diplomatiche all’Università di Napoli. Dopo la laurea si trasferisce in Inghilterra, e lavora a Londra presso la charity Westminster Drug Project, occupandosi di tossicodipendenze e alcolismo in collaborazione con diversi centri della capitale britannica. Decide poi di tornare in Campania. Inizia così un lungo percorso di lavori precari: impiegato in un call center ad Arzano, cameriere e facchino a nero, fino al 2014 quando entra in una azienda chimica. Nel maggio 2019 viene licenziato, a un mese dal tentativo di organizzare il sindacato in una fabbrica che ne era priva da 34 anni.

Chi lo sostiene?

Si candida a presidente della Regione con “Campania Popolare“, la lista che raccoglie Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista.

Stefano Bandecchi

Poi c’è Stefano Bandecchi, imprenditore e politico italiano. Sindaco controverso, noto per i suoi toni diretti che hanno anche generato spesso scontri fisici. È fondatore dell’Università Telematica Niccolò Cusano e presidente della Ternana Calcio. Nel 2023 viene eletto sindaco di Terni.

Chi lo sostiene?

Oggi si candida alla presidenza della Regione Campania con la lista autonoma «Dimensione Bandecchi», in cui una delle candidate consigliere di punta avrebbe dovuto essere Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della cultura Giuliano Sangiuliano, ma che alla fine ha deciso di ritirarsi.

Cosa dicono i sondaggi?

Secondo la rilevazione di Ipsos di Nando Pagnoncelli, pubblicata sul Corriere della Sera, Fico è stimato al 53% dei voti validi, mentre il candidato di centrodestra ottiene il 42,5%. Gli altri candidati insieme non arrivano al 5%. Tra le liste a sostegno di Fico, il Pd otterrebbe il 19,5%, un dato superiore al risultato del 2020, il Movimento 5 Stelle è stimato al 10,1%, dato quasi identico a quello ottenuto nelle precedenti Regionali. Seguono la lista A Testa alta, ispirata dal presidente uscente De Luca, col 6,5%, quindi Casa Riformista (già presente in Toscana) con il 5,5%, mentre le restanti quattro liste otterrebbero complessivamente il 12,8%, portando la somma dei partiti della coalizione al 54,4%.

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