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Onu: arriva l’ok alla risoluzione Usa per Gaza. Astenute Cina e Russia. Trump: «Board of Peace presieduto da me con i leader più rispettati del mondo»

17 Novembre 2025 - 23:18 Stefania Carboni
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Il testo prevede una «governance transitoria» fino a tutto il 2027. E dopo, se ci sono progressi, «potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la sovranità palestinese»

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione americana che supporto il piano di pace di Donald Trump per Gaza e autorizza una forza internazionale di stabilizzazione per l’enclave palestinese che dovrebbe anche disarmare Hamas. Il testo, modificato più volte durante i delicati negoziati tra i Quindici, ha ottenuto 13 voti a favore e l’astensione di Russia e Cina. L’ambasciatore americano all’Onu Mike Waltz ha definito «storica» la risoluzione adottata. «Sotto la presidenza di Donald Trump gli Stati Uniti continueranno a portare risultati con i nostri partner», ha sottolineato, salutando «l’opportunità di porre fine a decenni di spargimento di sangue e rendere realtà una pace duratura». Trump ha commentato su Truth: «Congratulazioni al mondo per l’incredibile voto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che ha approvato il Board of Peace, che sarà presieduto da me e includerà i leader più potenti e rispettati del mondo. Questa sarà ricordata come una delle più grandi approvazioni nella storia dell’ONU e porterà a un’ulteriore pace in tutto il mondo. Molti altri annunci arriveranno presto».

La governance transitoria su Gaza e l’ipotesi dello stato palestinese

Il testo della risoluzione Onu rivisto autorizza inoltre la formazione di un Board of Peace, un organo di «governance transitoria» a Gaza fino al 31 dicembre 2027 presieduto da Trump, in attesa della riforma dell’Autorità Nazionale Palestinese, a cui ora precisa che possono partecipare gli Stati membri del Consiglio di Sicurezza. E, sempre a differenza delle versioni precedenti, afferma che dopo la riforma dell’Anp e i progressi nella ricostruzione di Gaza, «potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e la sovranità palestinese». A premere per il rapido passaggio della risoluzione Usa, oltre ai paesi arabo-musulmani più importanti (Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia), si è aggiunta anche l’Autorità Palestinese.

La reazione di Hamas

Secondo quanto riporta Reuters Hamas si è finora rifiutata di disarmarsi. Un gruppo ombrello di fazioni palestinesi guidate da Hamas ha rilasciato una dichiarazione domenica sera contro la risoluzione, definendola un passo pericoloso verso l’imposizione di una tutela straniera sul territorio, e affermando che la risoluzione proposta serve gli interessi israeliani. Hamas ha pertanto respito la risoluzione approvata perché non rispetta le «richieste e i diritti» dei palestinesi. «Questa risoluzione non soddisfa il livello delle richieste e dei diritti politici e umanitari del nostro popolo palestinese», ha affermato il gruppo militante islamista in una dichiarazione. 

Ben Gvir: «Arrestare Abu Mazen se l’Onu vota ok a Palestina»

Il ministro della Pubblica sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, figura di estrema destra, ha chiesto oggi l’arresto del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) e l’assassinio di alti funzionari palestinesi qualora il Consiglio di Sicurezza dell’Onu votasse a favore . «Se accelerano il riconoscimento di questo Stato fabbricato, se l’Onu lo riconosce, voi (…) dovete ordinare omicidi mirati di alti funzionari dell’Autorità Nazionale Palestinese, che sono terroristi sotto ogni aspetto (e) ordinare l’arresto di Abu Mazen», ha detto Ben-Gvir ai giornalisti, rivolgendosi direttamente a Netanyahu. 

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