Troppi voti per Israele all’Eurovision, cambiano le regole del televoto: cosa hanno deciso i vertici del concorso

I vertici dell’Eurovision Song Contest hanno deciso di cambiare le regole del televoto e parte del sistema che regola il festival musicale. Una stretta dovuta innanzitutto alle recenti polemiche scoppiate sulla partecipazione degli artisti israeliani e ai voti da loro raccolti dal pubblico: troppi secondo l’organizzazione dell’Eurovision, legati più al sostegno politico al Paese di provenienza che all’esibizione in sé. «Stiamo adottando misure chiare e decisive per garantire che il concorso rimanga una celebrazione della musica e dell’unità. Il concorso dovrebbe rimanere uno spazio neutrale e non deve essere strumentalizzato», ha dichiarato Martin Green, direttore dell’Eurovision Song Contest presso l’Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu).
La polemica del vincitore austriaco e il secondo posto di Israele
Alla finale di Basilea del 2025 ha trionfato l’austriaco JJ. Dietro di lui si è piazzata l’israeliana Yuval Raphael, sopravvissuta alla strage del Supernova festival del 7 ottobre 2023. Quel risultato, dopo un’edizione particolarmente colpita dalle polemiche dei movimenti ProPal, non era piaciuto al vincitore austriaco, che aveva commentato: «Vorrei che il prossimo Eurovision si svolgesse senza Israele. Ma ora la decisione spetta all’Ebu. Noi artisti – aveva detto al quotidiano spagnolo El Pais – possiamo solo esprimere la nostra opinione. E mi spiace che abbiano escluso la Russia, ma mantenuto Israele. Che cosa farei io? – ha aggiunto JJ – Se dipendesse da me, non ci sarebbero nella competizioen».
Voti limitati e giurie professionali
I cambiamenti più significativi riguardano il sistema di voto, come ha spiegato dallo stesso Green. Il numero massimo di voti possibili per metodo di pagamento passa da 20 a 10. Green, in una lettera aperta alla comunità dei fan, ha spiegato che questa riduzione serve a «incoraggiare una partecipazione più equilibrata», invitando il pubblico a distribuire i propri voti tra diversi artisti. Inoltre vengono reintrodotte le giurie professionali nelle semifinali per la prima volta dal 2022, con un equilibrio 50/50 tra voti della giuria e del pubblico. Le giurie saranno composte da 7 membri invece dei precedenti 5, includendo giornalisti musicali, insegnanti, specialisti di coreografia e almeno due giovani tra i 18 e i 25 anni. Tutti i giurati dovranno firmare una dichiarazione formale di impegno a votare «in modo indipendente e imparziale».
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Divieto di campagne esterne
Sono state rafforzate le regole sulla promozione delle canzoni per proteggere il concorso da «campagne sproporzionate e guidate da fattori esterni». Nessuna emittente o artista può ora partecipare direttamente o sostenere campagne di terzi, compresi governi o loro agenzie, che potrebbero distorcere il voto. I tentativi comprovati di influenzare indebitamente i risultati saranno segnalati. Green ha chiarito le aspettative nel Codice di condotta, rafforzando i processi di revisione per canzoni, allestimenti scenici e profili degli artisti: «Applicheremo le nostre regole in modo più coerente per evitare che il Concorso venga utilizzato come piattaforma politica».
Appuntamento a Vienna 2026
L’Eurovision Song Contest 2026, che sarà la 70ª edizione dell’annuale concorso canoro, si svolgerà presso la Wiener Stadthalle a Vienna dall’12 al 16 maggio 2026, in seguito alla vittoria di JJ con la canzone “Wasted Love”. Sarà la terza edizione nella capitale austriaca dopo quelle del 1967 e 2015. «I governi non partecipano all’Eurovision Song Contest, gli artisti sì», ha concluso Green nella lettera. «L’Eurovision Song Contest sarà sempre una piattaforma che permetterà loro di dimostrare che un mondo diverso è possibile. Siamo, e saremo sempre, uniti dalla musica».
