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Anche il sindaco Gualtieri si sfila da «Più libri più liberi» contro l’editore «fascista». E Orecchio Acerbo lascia l’Aie

04 Dicembre 2025 - 15:12 Ygnazia Cigna
Dopo l'appello di numerosi autori, tra cui Zerocalcare e Barbero, ora anche il primo cittadino della Capitale dà forfait

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha disertato l’inaugurazione di Più libri più liberi. La decisione è legata alla partecipazione alla fiera della casa editrice di estrema destra «Passaggio al bosco», una presenza che ha acceso un duro confronto nel mondo culturale e che anche per Gualtieri rappresenta un limite su cui non può passar sopra. «L’antifascismo è per noi un vincolo costituzionale insuperabile. Roma non parteciperà alla conferenza stampa di inaugurazione della 24esima edizione di Più Libri Più Liberi», ha dichiarato l’assessore alla cultura di Roma, Massimiliano Smeriglio. Nei giorni scorsi, oltre cento tra autori ed editori hanno sottoscritto un appello per contestarne la presenza. Tra i firmatari figurano anche Zerocalcare, Alessandro Barbero e Antonio Scurati. Nel testo si contesta la partecipazione di una casa editrice «il cui catalogo si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemite». L’accusa è rivolta all’Aie, l’Associazione italiana editori, che ha consentito la partecipazione della casa editrice in questione all’evento.

La casa editrice Orecchio Acerbo si sfila dall’Aie

La protesta ora non si limita più al dissenso degli scrittori. Si trasforma anche in una presa di posizione netta contro l’Aie. La casa editrice Orecchio Acerbo ha infatti annunciato la decisione di lasciare l’Associazione italiana editori, dichiarandosi «in assoluto e totale disaccordo» con la scelta di ammettere «Passaggio al bosco», perché portatrice di «un catalogo con un’esaltazione di concetti e valori in aperto contrasto con quelli espressi dalla Costituzione antifascista del nostro Paese. Decisione presa a malincuore, ma consolidata dopo la davvero risibile argomentazione del presidente Cipolletta: “l’Aie non sceglie chi sì e chi no, noi non ammettiamo gli editori sulla base delle loro linee editoriali”».

La replica dell’Aie a Orecchio Acerbo

Alla scelta di Orecchio Acerbo ha replicato Lorenzo Armando, presidente dei piccoli editori dell’Aie: «L’Aie rappresenta una fetta importante della piccola e media editoria, ma in realtà c’è molta piccola e media editoria pure al di fuori di Aie e noi lavoriamo comunque per il bene e per la prosperità di tutto il comparto, al di là di chi è socio o di chi non lo è. Ovviamente mi spiace che editori importanti decidano di ritirare l’iscrizione, ma ci sono molti altri editori importanti che non sono mai iscritti ad Aie e noi lavoriamo comunque per tutti quanti. E comunque come loro sono usciti, molti altri si sono iscritti».

La stoccata di Raimo: «Il prossimo anno senza i nazisti»

Sul caso è intervenuto anche lo scrittore Christian Raimo durante l’evento di inaugurazione della fiera alla Nuvola, a Roma, chiedendo apertamente: «Il prossimo anno senza i nazisti». Raimo è entrato in un confronto dal suo posto con la presidente di Più Libri Più Liberi, Annamaria Malato, e con il vertice dell’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta. «Penso che non si tratti né di censura né di libri – ha detto – ma la ragione per cui abbiamo sottoscritto in tanti quella lettera e si sono esposte tantissime persone su social e giornali sia un’attenzione alle regole democratiche. Non si parla di idee di destra o sinistra, Saviano o Scurati, ma di un editore che pubblica dei libri che sembrano proprio propaganda nazista».

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