Abusi sessuali su studenti 14enni, rinviata a giudizio la prof di Castellammare vittima della spedizione punitiva dei genitori

Il gip del tribunale di Torre Annunziata ha disposto il rinvio a giudizio di Veronica Sposito, la professoressa di sostegno 38enne dell’Istituto scolastico Catello Salvati di Castellammare di Stabia, accusata di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne. Le presunte vittime sono sette studenti di età inferiore ai 14 anni. I fatti contestati risalgono a circa un anno fa e sarebbero avvenuti principalmente in un’aula riservata della scuola, soprannominata dalla docente «La saletta».
I racconti dei minori, le chat, gli audio
Le indagini avevano portato all’arresto della donna lo scorso gennaio. L’inchiesta si è basata su testimonianze protette dei minori, chat e file audio acquisiti dai telefoni della docente e degli studenti. Secondo l’accusa, la prof avrebbe mostrato materiale pornografico agli alunni nella «saletta» e li avrebbe spinti a compiere atti sessuali. Secondo quanto scritto nell’ordinanza per gli arresti domiciliari disposta a inizio anno, la docente avrebbe approfittato del suo ruolo per instaurare con alcuni alunni minorenni un rapporto caratterizzato da una «malsana complicità», selezionando «accuratamente» le sue presunte vittime e agendo in un contesto di «soggezione psicologica».
La versione della docente
Dopo il rinvio a giudizio la docente non ha al momento commentato. Ma va ricordato che in sede di interrogatorio di garanzia, aveva respinto tutte le accuse, spiegando che sarebbero state inventate dagli studenti perché li aveva sorpresi a fumare nel bagno della scuola. Quanto agli audio raccolti dagli inquirenti, a suo dire, sarebbero stati invece «estrapolati da un contesto più ampio» e riguarderebbero solo uno degli studenti. Ora la donna dovrà difendersi direttamente a processo, che inizierà a marzo. Il ministero dell’Istruzione e del Merito, tramite l’avvocatura dello Stato, si costituirà parte civile al fianco delle famiglie degli studenti.
La spedizione punitiva dei genitori contro la prof
Il caso della docente era esploso a novembre 2024, quando un gruppo di genitori aveva fatto irruzione nell’istituto aggredendo la docente con schiaffi, insulti e minacce di morte, provocandole un trauma cranico. Undici familiari degli studenti sono a processo per lesioni aggravate in concorso, minacce, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio, per la spedizione punitiva contro la professoressa. In questo caso, Sposito, assistita dall’avvocato Francesco Cappiello, si è costituita parte civile insieme al padre, che riportò la frattura di un braccio durante l’assalto, tentando di difendere la figlia.
