L’Ucraina invia il «contro-piano» di pace agli Usa. Ma Trump gela Zelensky, Macron, Merz e Starmer: «Vogliono vedermi? Non ho tempo da perdere»

Il governo ucraino ha inviato alla Casa Bianca la sua contro-proposta per arrivare a un accordo per la fine della guerra accettabile da tutte le parti – gli Usa, i partner europei e la stessa Russia. Lo scrive Axios citando fonti informate di Washington e Kiev. Il nuovo capo negoziatore ucraino Rustem Umerov ha inviato a Jared Kushner, il genero di Trump tornato ad avere un ruolo di primo piano in politica estera, quella che di fatto è una riposta «punto per punto» al piano Usa presentato nelle scorse settimane e considerato molto vicino agli obiettivi della Russia riguardo i nodi per la fine della guerra. Tanto negli Usa quanto in Europa e in Ucraina c’è il massimo riserbo sui contenuti della contro-proposta di Kiev, ma un funzionario ucraino ha detto ad Axios che essa «include nuove idee su come risolvere punti contesi come i territori o la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia».
Le riunioni Usa-Ucraina sul dopoguerra
Il documento d’altronde non è certo stato fatto piovere sul tavolo della Casa Bianca dal nulla, ma segue una serie di consultazioni bilaterali. L’ultima si è tenuta mercoledì con una riunione congiunta tra rappresentanti dei due governi. Al centro del confronto, secondo quanto ha poi riferito lo stesso Volodymyr Zelensky, soprattutto i nodi sulla futura ricostruzione dell’Ucraina e sulla sua «ripresa economica». È noto che lo scenario stuzzica non poco Donald Trump, con le sue mire di affari d’oro per le aziende Usa. In precedenza il leader di Kiev aveva detto che l’Ucraina si preparava a mandare a Washington una risposta organica strutturata in tre diversi documenti: un quadro per il piano di pace, un meccanismo sulle garanzie di sicurezza per Kiev e, appunto, un piano di ricostruzione. «Ci sono molte idee che, con il giusto approccio, possono avere successo in Ucraina», ha detto Zelensky. Diverse fonti indicano che le consultazioni proseguiranno sul fronte della sicurezza: domani dovrebbe tenersi un nuovo meeting virtuale tra funzionari militari delle due parti.
La telefonata Macron-Starmer-Merz-Trump
Sempre nella giornata di giovedì si terranno in parallelo pure consultazioni tra Ucraina e Paesi europei. Zelensky dovrebbe infatti partecipare nel pomeriggio a una riunione virtuale dei cosiddetti “Volenterosi“, per continuare a condividere ed aggiustare la linea tenuta con gli Usa. Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friedrich Merz, i tre leader europei impegnati in queste ore a tentare di fare da «corazza» a Zelensky, nelle scorse ore hanno parlato direttamente con Donald Trump della questione ucraina. Dai governi coinvolti filtra pochissimo sui contenuti della telefonata – la prima dopo che la Casa Bianca ha pubblicato la sua nuova Strategia di sicurezza nazionale, durissima con l’Europa. Fonti dell’Eliseo si sono limitate a indicare che i leader dei Volenterosi e Trump «hanno discusso gli ultimi sviluppi della mediazione americana e si sono rallegrati per gli sforzi miranti a ottenere una pace forte e duratura in Ucraina, mettendo fine ai massacri» ed hanno «convenuto che si tratta di un momento critico per l’Ucraina, per il suo popolo e per la sicurezza comune della regione euroatlantica». Formule quanto mai vaghe che potrebbero mascherare anche un aspro confronto sui nodi reali del possibile cessate il fuoco.
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Il gelo di Trump su Zelensky e l’Europa
Ad essere tutt’altro che tenero con i leader europei (e ucraino) è stato ancora una volta Trump. Parlando in serata coi cronisti in occasione una riunione con un gruppo di imprenditori, il presidente Usa ha detto che «gli europei vogliono un incontro con noi (lui, ndr) e Zelensky nel fine settimana in Europa». Che ne pensa la Casa Bianca? «Prenderemo una decisione in base a ciò con cui torneranno», ha detto Trump, ma «non vogliamo perdere tempo» sull’Ucraina. Quanto a Zelensky, ha ribadito Trump, «deve essere realistico» sui negoziati e deve essere conseguente coi suoi annunci. «Quando terranno elezioni?», è tornato a chiedere Trump, dopo che ieri il leader di Kiev aveva aperto per la prima volta a quello scenario perfino sotto legge marziale.
