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Pesta a sangue la figliastra di 4 anni e la uccide, donna impiccata in Iran: la madre naturale non le ha concesso il perdono

13 Dicembre 2025 - 10:05 Ugo Milano
impiccagione condanna a morte iran
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In Iran vige ancora la legge del taglione per reati come lo stupro e l’omicidio. A mandarla al patibolo, oltre ai giudici che hanno accertato il reato, è stata per questo la madre della piccola Ava

Occhio per occhio, la legge del taglione o, per dirla in arabo, la qisas. È in nome di una delle leggi più antiche – e ormai obsoleta nella maggior parte del mondo – che una donna è stata giustiziata per impiccagione nella provincia nord-occidentale dell’Iran. La donna due anni fa aveva ucciso Ava, la figliastra di quattro anni, dopo averla picchiata a sangue nel giardino di casa nella città di Orumiyeh. 

Il pestaggio della bimba

Il caso ha avuto una enorme eco mediatica per un semplice fatto: di quel brutale pestaggio che aveva portato alla morte della piccola bimba c’erano i video in cui tutto era visibile e nulla era lasciato all’ipotesi. Nel dicembre 2023 la donna aveva infatti preso di mira la figliastra nel cortile della loro abitazione, colpendola con violenza alla testa e lanciandola più volte a terra fino a causarle lesioni cerebrali risultate fatali. 

La decisione della madre naturale

La legge del taglione non si applica però a prescindere. La vendetta infatti spetta alla famiglia o alle persone che hanno subito il torto o la perdita, in questo caso alla madre naturale di Ava. È stata lei a decidere di non concedere il perdono alla donna e, di fatto, a condannarla al patibolo. 

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