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Zelensky e i militari europei per Kiev: «Molti paesi pronti ad aiutarci. A giorni piano di pace per Mosca». Putin: «Niente tregua di Natale»

16 Dicembre 2025 - 16:10 Ugo Milano
Zelensky
Zelensky
Il Cremlino ribadisce di non aver alcuna intenzione di accontentarsi di una tregua, ma di volere un vero accordo di pace. L'ottimismo del presidente ucraino sull'aiuto promesso da numerosi Paesi europei, «non tutti con le truppe»

Un meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco sotto l’occhio degli Usa, una forza multinazionale formata da contingenti europei anche dentro i confini dell’Ucraina, garanzie vincolanti di assistenza – anche militare – dei Paesi occidentali in caso di futuri attacchi russi. Sono le garanzie di sicurezza che europei e americani sono finalmente riusciti a sigillare per Kiev dopo mesi di negoziati (e divisioni). «Abbiamo trovato la quadra sul 90% delle questioni, ha esultato ieri la Casa Bianca, mentre Donald Trump sottolineava come «non siamo mai stati così vicini» al cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. In realtà in quel 10% di nodi ancora non sciolti resta la questione fondamentale dei territori: Kiev tenta di resistere alle pressioni Usa-Russia per cedere il Donbass. E a prescindere da ciò resta da capire se Vladimir Putin sia pronto ad accettare un accordo di tregua/pace che contempli quelle garanzie, anche militari e sul terreno, del blocco Europa-Usa per Kiev. Ecco gli sviluppi della giornata, ora per ora.

16 Dicembre 2025 - 16:06

Zelensky: «Presenteremo i piani di pace a Mosca a giorni»

Volodymyr Zelensky ha afferma, parlando con i giornalisti partendo da Berlino, che le proposte negoziate con gli statunitensi su un accordo di pace potrebbero essere finalizzate entro pochi giorni, dopodiché gli inviati americani le presenteranno al Cremlino. Lo riporta il Guardian. Il leader ucraino ha affermato che il Congresso Usa deve votare sulle garanzie di sicurezza e che si aspettava che una serie di documenti definitivi fosse preparata “oggi o domani”. Dopodiché, ha affermato, gli Usa dovrebbero tenere consultazioni con i russi, seguite da incontri ad alto livello che potrebbero aver luogo già questo fine settimana.

«Contiamo – ha detto il leader ucraino – su cinque documenti. Alcuni di essi riguardano garanzie di sicurezza: giuridicamente vincolanti, cioè votate e approvate dal Congresso degli Stati Uniti».  Il principale punto di scontro tra la squadra ucraina e i negoziatori statunitensi rimane la questione territoriale. Trump vuole che l’Ucraina rinunci alle parti della regione del Donbass che ancora detiene, mentre l’Ucraina vuole congelare le linee all’attuale punto di contatto. «Stiamo discutendo della questione territoriale. Sapete che è una delle questioni chiave. Al momento, non c’è ancora un consenso al riguardo», ha detto Zelensky dopo i colloqui di Berlino.

16 Dicembre 2025 - 15:45

Zelensky: «Molti ad aiutare nella forza europea»

«Molti Paesi sono davvero pronti ad aiutare». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a L’Aja, rispondendo a una domanda sulla possibilità di una forza multinazionale guidata dall’Europa che dovrebbe contribuire a mantenere la pace in Ucraina. I vari Paesi potranno assumere ruoli diversi: dalla logistica all’intelligence, fino allo schieramento di truppe, ha spiegato.

Con i Volenterosi «abbiamo redatto un documento, ma abbiamo deciso di non condividerlo – ha spiegato Zelensky -. Dopo il cessate il fuoco, sarà pronto e vedrete come contribuirà ogni Paese». Oltre «trenta Paesi» sono disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza, ha aggiunto, ma «non tutti con le truppe».

16 Dicembre 2025 - 15:37

Cremlino: «Nessuna tregua di Natale: vogliamo la pace»

Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. “Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all’Ucraina per prepararsi a continuare la guerra”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no”, ha aggiunto Peskov. Ma se gli ucraini, anziché a un’intesa di pace, puntano a “decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo”, ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall’agenzia Interfax.

16 Dicembre 2025 - 12:29

Tajani: «Dagli Usa via libera a idea italiana di garanzie simili-Nato»

Le prospettive riguardanti le garanzie di sicurezza per l’Ucraina sono molto positive. Lo ha sottolineato stamattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a margine della Conferenza degli Ambasciatori. Quel che più conta, ha sottolineato Tajani, è che «gli americani ne saranno parte e hanno fatto chiaramente capire che ci sarà un meccanismo simile all’articolo 5 della Nato, che è anche la proposta italiana. Gli americani sono indispensabili soprattutto per la difesa aerea, per la protezione dello spazio aereo. Quindi lavoriamo intensamente perché gli obiettivi si possano raggiungere». Secondo Tajani dunque «la posizione dell’Italia è stata ancora una volta importante anche in sede di trattativa europea. Direi che, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa, le proposte dell’Italia sono state accolte perché erano proposte di buon senso».

16 Dicembre 2025 - 12:47

Zelensky: «La Russia paghi peri i crimini di guerra»

«Ogni crimine di guerra russo deve avere conseguenze per coloro che lo hanno commesso». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo alla conferenza del Consiglio d’Europa a L’Aja per il lancio della commissione internazionale sul risarcimento dei danni di guerra per l’Ucraina. Mosca, ha sottolineato Zelensky, deve rispondere dei suoi crimini «affinché gli altri imparino a non scegliere l’aggressione». Tornando a evocare le trattative in corso, il leader di Kiev ha ribadito come «tutta la pressione sulla Russia deve rimanere in vigore finché continuerà l’occupazione del nostro territorio».

16 Dicembre 2025 - 11:38

Zakharova loda Salvini: «Sulla Russia ha ragione lui»

In attesa di definire la sua risposta sul quadro Usa-Ue-Ucraina tracciato ieri, il Cremlino si diletta lodando le posizioni prese dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini su una possibile guerra con la Russia, parole definite “indiscutibili”. «Il vice primo ministro italiano Matteo Salvini: “Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile che Kaja Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo”. Il paragone è esatto, la conclusione è indiscutibile», scrive la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sul suo canale Telegram.

16 Dicembre 2025 - 11:24

Peskov smentisce la telefonata Trump-Putin

Peskov ha poi graffiato però sui rapporti con gli Usa negando che ci sia stato alcun contatto diretto tra Trump e Putin negli ultimi due mesi. Secondo il portavoce del Cremlino, non c’è stata alcuna telefonata tra i due leader dopo quella del 16 ottobre scorso che portò gli Usa a dire no alla richiesta dell’Ucraina di ricevere missili Tomahawk. Una smentita secca, considerato che solo ieri sera Trump aveva detto di avere parlato di recente con Putin.

16 Dicembre 2025 - 11:06

L'attendismo del Cremlino: «Attendiamo testo sulle garanzie»

Il Cremlino ha fatto sapere in mattinata che darà una valutazione della dichiarazione congiunta dei leader dell’Ue sulle garanzie di sicurezza per Kiev «quando ne vedrà il testo». Lo ha detto ai giornalisti il portavoce di Putin Dmitry Peskov: «Non abbiamo ancora visto alcun testo. Quando lo vedremo, lo analizzeremo», ha detto Peskov, citato dall’agenzia Tass.

16 Dicembre 2025 - 10:18

Il viceministro russo: «No a truppe Nato in Ucraina»

«Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino». Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un’intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell’Alleanza o della “Coalizione dei Volenterosi” nel quadro delle garanzie di sicurezza occidentali a Kiev. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Cherson e Crimea: «Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse». Il viceministro ha però aggiunto di ritenere che le parti siano sul punto di raggiungere una soluzione diplomatica.

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