Ignazio La Russa celebra il Movimento Sociale Italiano: «La fiamma? Un simbolo di continuità». L’ira dell’Anpi: «Sfregio alla memoria»

Fa discutere un video pubblicato sui social da Ignazio La Russa dove commemora la nascita del Movimento Sociale Italiano nel 1946, nonché di ispirazione neofascista ed erede del partito fondato da Benito Mussolini. «Era il 1946. Il Natale era passato da un giorno, la guerra era finita da poco più di un anno. Un gruppo di uomini che erano sconfitti, sconfitti dalla storia, sconfitti dalla guerra, sconfitti nella loro militanza che era stata per l’Italia in guerra, l’Italia fascista, questi uomini non si arresero, ma non chiesero neanche per un attimo di tornare indietro», ha dichiarato La Russa nel video, accompagnato da una musica di pianoforte. I fondatori del Msi, ha aggiunto il presidente del Senato, «pensarono al futuro, non tentarono di sovvertire con la forza ciò che per altro sarebbe stato impossibile sovvertire, accettarono il sistema democratico e fondarono un partito. E la parola d’ordine era “Non rinnegare, non restaurare”». La Russa si è poi soffermato sulla fiamma tricolore che l’Msi aveva scelto come simbolo. «Un simbolo», ha affermato, «di continuità e anche un simbolo di amore, di resilienza, si direbbe oggi, un simbolo che guarda all’Italia del domani e non a quella del ieri, senza dimenticare la nostra storia».
L’indignazione dell’Anpi
Ma il video di Ignazio La Russa ha provocato lo sdegno dell’Anpi: «È inconcepibile e offensivo che la seconda carica dello Stato sia rappresentata da chi non si vergogna di ostentare una affettuosa vicinanza con gli eredi dei massacratori repubblichini. Sono uno sfregio a quella memoria e a quel sacrificio le parole di La Russa in un video che è una vera e propria apologia, arrivando a dire che la fiamma tricolore del Msi è un simbolo d’amore», dichiara il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo. «Ricordiamo oggi l’82° anniversario della fucilazione dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri da parte dei fascisti della Repubblica di Salò», ha concluso.
Pd e Avs insorgono
Anche dal Partito democratico insorgono contro La Russa. «Spiace che abbia perso un’ottima occasione per ricordare in modo storicamente corretto le ragioni della fondazione del Movimento sociale italiano. Non è vero, infatti, che i reduci di Salò guardavano avanti nel futuro. Al punto che inizialmente venne respinta l’iscrizione al Msi di quei fascisti “che avevano tradito la Patria” rompendo con Mussolini nel luglio del 1943», afferma il dem Federico Fornaro. Che accusa il presidente del Senato di avere una «postura orgogliosamente nostalgica» verso la fiamma e un «cordone ombelicale con il fascismo repubblichino di cui non c’è nulla di cui essere orgogliosi». Fa da eco anche Alleanza Verdi-Sinistra con il deputato Filippo Zaratti che parla di «gravissima l’esaltazione della fondazione dell’Msi che ha rappresentato il cuore nero della nostra Repubblica» e invita «a rispettare il dettato e lo spirito della nostra Costituzione antifascista nata dal sangue dei partigiani».
