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Gilet gialli, Di Maio replica alle accuse francesi: “Macron ci paragonò alla lebbra”

07 Gennaio 2019 - 14:06 OPEN
Il vicepremier risponde al tweet della ministra per gli Affari Europei, che aveva invitato Salvini e Di Maio a "fare pulizia in casa loro". La risposta: "Il popolo francese chiede il cambiamento. Non posso non condividere questi desideri"

Luigi Di Maio ha risposto su Facebook a un tweet del ministro francese agli Affari Europei Nathalie Loiseau che, dopo l’invito a “non mollare” rivolto dal vicepremier ai Gilet gialli, ha invitato l’Italia a non interferire e a “fare pulizia in casa propria”.

https://twitter.com/statuses/1082337940263616513

“Forse la ministra si dimentica di quando il suo presidente, Macron, parlando del nostro governo ci aveva paragonato alla lebbra”, ha scritto Di Maio accusando la Francia di aver impoverito l’Africa con politiche colonialiste “che hanno causato ondate migratorie verso l’Europa e che l’Italia si è trovata più volte a dover affrontare da sola. Il popolo francese chiede il cambiamento e un maggiore ascolto delle loro esigenze. Non posso non condividere questi desideri, né penso di dire nulla di offensivo verso i cittadini francesi”.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2061618897207979

Il 7 gennaio Di Maio ha inviato un messaggio ai Gilet gialli, invitandoli a resistere e offrendo loro l’uso della piattaforma Rousseau. Sul Blog delle Stelle il vicepremier ha tracciato un parallelo fra la storia del Movimento 5 Stelle e l’onda spontanea che ha travolto la Francia negli ultimi due mesi. “La politica è diventata sorda alle esigenze dei cittadini che sono stati tenuti fuori dalle decisioni più importanti che riguardano il popolo – ha scritto Di Maio – Il grido che si alza forte dalle piazze francesi è in definitiva uno: fateci partecipare!”.

Dopo la pubblicazione del post, il ministro dell’Interno Salvini ha preso le distanze dalle dichiarazioni dell’alleato di governo, pur confermando il suo appoggio alle frange più moderate del movimento di protesta francese. Un significativo cambiamento di posizione da quando, solo nel 2017, lo stesso Di Maio scriveva una lettera di presentazione a Macron dal blog del Movimento.

Secondo il Ministro del Lavoro, proprio come accaduto al movimento fondato da Grillo, i Gilet gialli subiscono l’ironia dei vecchi politici, gli attacchi feroci dei media e l’accusa di essere soltanto una minoranza rumorosa. “Ma voi, Gilet gialli, non mollate! – aggiunge – Il MoVimento 5 Stelle dopo meno di 4 anni dalla sua nascita, nonostante gli insulti e gli sberleffi, è entrato in Parlamento e dopo meno di 9 anni oggi siamo al governo e chi ci prendeva in giro oggi è scomparso dalla scena politica”.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2060383123998223

Fra i temi di maggior consonanza fra i due movimenti Di Maio sceglie la democrazia diretta (questione di stretta attualità visto il braccio di ferro fra M5S e Lega sul quorum dei referendum propositivi) e quello dell’immigrazione: anche in questo caso dietro l’endorsement ai gilet gialli sembra nascondersi un messaggio all’alleato di governo; attribuendo alle politiche francesi “la destabilizzazione dell’area” nordafricana, di fatto strizza l’occhio all’ala mondialista del movimento e al frontman in pectore per la campagna elettorale delle europee di maggio Alessandro Di Battista.

La solidarietà del leader del Movimento 5 Stelle arriva, forse non a caso, a stretto giro dall’annuncio di Jacline Mouraud, ex portavoce dei Gilets Gialli, tra i rappresentanti dell’ala moderata, della nascita di un partito politico espressione diretta della piazza. Il partito si chiamerà “Les emergents“, (Gli emergenti) e avrà al centro della sua agenda una grande riforma fiscale e “il ritorno del sociale” all’interno dell’agenda politica.

Intanto, quella del prossimo sabato sarebbe per Parigi e la Francia la nona giornata di accese manifestazioni a firma gilet gialli. Il premier francese Édouard Philippe, nel suo intervento in diretta tv, è stato netto e chiaro: “Coloro che minacciano le istituzioni, che saccheggiano, che bruciano, non avranno l’ultima parola”. E ancora: “Saranno adottati nuovi metodi non contro chi manifesta ma contro chi se ne approfitta, saremo più dinamici e tutto sarà pronto per non farci più sorprendere”.

Lo schieramento di agenti in campo per sabato è ancora una volta di 80mila unità, 5mila delle quali solo a Parigi”. Novità anche sul fronte legale. Il primo ministro francese si è detto deciso a varare una nuova legge che preveda il risarcimento dei danni “da parte di chi distrugge”, sollevando così “i contribuenti dal peso delle conseguenze della violenza”.

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