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Mozione M5S-Lega sulla Tav: «Il Governo la ridiscuta integralmente»

Ancora nebbia intorno alle decisioni dell’Esecutivo in merito alla realizzazione della Torino-Lione. La Lega frena la sua spinta per il sì con una mozione alla Camera. Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha definito la mozione «una pietra tombale sull’opera». Renzi: «Voto di scambio per il caso Diciotti e uno schiaffo al Nord produttivo»

Il Governo continua a buttare benzina sul fuoco della Tav. In una mozione firmata Movimento 5 Stelle e Lega e depositata alla Camera la maggioranza chiede l’impegno a ridiscutere integralmente la Linea della Torino-Lione e gli accordi presi con la Francia negli ultimi anni. Lo scorso 9 gennaio il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli aveva consegnato l’analisi dei costi-benefici relativa alla costruzione dell’alta velocità Torino-Lione, che aveva dato esito negativo. La questione ha tenuto sul filo del rasoio il Movimento 5 Stelle per mesi dopo la vittoria alle elezioni: il Movimento aveva da sempre sostenuto di essere contrario alla realizzazione dell’opera, ma dopo l’alleanza con il partito di Matteo Salvini era stato costretto a rimanere cauto sulle prese di posizione.


Ma il tentativo di prendere tempo nella decisione tra Sì Tav e No Tav fa ancora una volta innervosire gli esponenti delle imprese. «La presentazione di una mozione alla Camera che impegna il Governo a ridiscutere la Tav Torino-Lione è un atto che va contro gli interessi del territorio e del Paese» hanno affermato i rappresentanti del sistema delle imprese, del lavoro,  della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte. «Si tratta soprattutto di un passo che danneggia le imprese e i lavoratori e che va contro le necessità di crescita dell’economia e dell’occupazione, oltre che minare le prospettive di sviluppo per il nostro territorio e l’Italia».


Mozione M5S-Lega sulla Tav: «Il Governo la ridiscuta integralmente» foto 1

«Chiediamo – hanno aggiunto- che venga ritirata la mozione e che chi ha la responsabilità di governare l’Italia lo faccia con la doverosa attenzione alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie che chiedono solo di essere nelle condizioni di produrre in un Paese competitivo, efficiente, attento alle esigenze di una crescita equilibrata che possa far sviluppare pienamente le grandi capacità produttive che ancora esistono sul territorio».

Il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha definito la mozione «una pietra tombale sull’opera». «Alla luce delle dichiarazioni di ieri del rappresentante della Ue che chiedeva di fare in fretta nell’avvio dei bandi, questo vuol dire una sola cosa: se la maggioranza approverà questa mozione, sarà come mettere una pietra sulla Torino-Lione», ha detto il governatore del Piemonte.

Non si è fatto attendere il commento di Matteo Renzi, che su Twitter ha interpretato la mossa definendola un voto di scambio da leggere alla luce del caso Diciotti. «Di Maio salva Salvini dal processo», ha scritto l’ex-premier, «e la Lega in cambio rinuncia a fare la Tav».

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Della stessa idea è il deputato democratico Davide Gariglio in Commissione Trasporti, che imputa a Salvini di aver ceduto su tutta la linea: «Con questa mozione – ha sottolineato Gariglio – si palesa lo scambio tra il No alla Tav e la non autorizzazione a procedere sul caso Diciotti». Anche Raffaella Paita (PD) e Emanuele Fiano (PD) hanno parlato di «svendita» degli interessi del Nord da parte del M5S in cambio di un favore alla Lega

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