Quando un Ministro fa il bullo con dei ragazzini

Un post fatto per mettere in ridicolo delle persone, in questo caso dei minorenni giovani che vengono dati in pasto a utenti senza scrupoli

Manca poco alle elezioni in Sardegna e durante la campagna elettorale è normale vedere le diverse parti in gioco fare propaganda e contro propaganda, manifestazioni e contro manifestazioni. Manifestare è un diritto costituzionalmente riconosciuto, sta poi al manifestante non agire in modo scorretto nell'esercizio di tale libertà. Cosa succede se una ragazza con le trecce viola che sventola una bandiera arcobaleno e un giovane che mostra il disegno di un omino in un foglio verde vengono messi in mostra perché hanno protestato contro il leader della Lega? La foto è stata pubblicata oggi, 21 febbraio 2019, nella sua pagina ufficiale dando così i giovani in pasto ai propri seguaci senza freno.


Quando un Ministro fa il bullo con dei ragazzini foto 1


«La solita foltissima protesta incontrata stamattina in Sardegna, con pugno chiuso e “Bella Ciao”, perfetto duetto per il prossimo Sanremo! Un bacione anche a loro!». Un post fatto e ricamato al fine di mettere in ridicolo delle persone che, vista la foto, manifestano senza compiere atti violenti o che violino la legge. Se il post fosse rivolto a degli adulti lo scandalo sarebbe stato di «minore importanza» – su questo bisognerebbe parlarne in un caso a parte – ma stiamo parlando di minorenni e social, dunque risulta naturale dover citare la piaga del cyberbullismo che il Ministro Salvini dovrebbe conoscere essendo il suo ministero quello che si occupa della lotta contro queste forme di illegalità.

Tra i commenti leggiamo utenti che insultano i due ragazzi, in particolare quello con il cartello verde. Marco lo definisce «decerebrato» e sostiene che sia sotto gli effetti di sostanze stupefacenti («si è appena fatto»), Luca esalta il Ministro definendo entrambi dei «sottoprodotti dell'umanità».

Quando un Ministro fa il bullo con dei ragazzini foto 2

Matteo Salvini, o chi ha pubblicato per lui la foto, dovrebbe essere consapevole che attraverso la Rete il cyberbullismo colpisce 24 ore su 24 attraverso un pubblico enorme e non c'è alcun riparo per le vittime, nemmeno tra le mura di casa. Se gli utenti, attraverso la foto e alcune ricerche online, identificano i due ragazzi – nome, cognome, account social - potete solo immaginare la «shitstorm» che potrebbe essere rivolta nei loro confronti, oltre a quella già presente nella pagina Facebook ufficiale di Salvini.

La legge a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, n.71/2017, parla molto chiaro:

Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identita', alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonche' la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o piu' componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

Inoltre, Matteo Salvini è iscritto all'ordine dei Giornalisti come giornalista professionista e in quanto tale dovrebbe rispettare la Carta di Treviso:

Ordine dei giornalisti e FNSI, nella convinzione che l'informazione debba ispirarsi al rispetto dei principi e dei valori su cui si radica la nostra Carta costituzionale ed in particolare:

[…] – che in tutte le azioni riguardanti i minori deve costituire oggetto di primaria considerazione "il maggiore interesse del bambino" e che perciò tutti gli altri interessi devono essere a questo sacrificati;

– che nessun bambino dovrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua "privacy" né ad illeciti attentati al suo onore e alla sua reputazione;

– che le disposizioni che tutelano la riservatezza dei minori si fondano sul presupposto che la rappresentazione dei loro fatti di vita possa arrecare danno alla loro personalità. Questo rischio può non sussistere quando il servizio giornalistico dà positivo risalto a qualità del minore e/o al contesto familiare in cui si sta formando;

– che lo Stato deve incoraggiare lo sviluppo di appropriati codici di condotta affinché il bambino sia protetto da informazioni e messaggi multimediali dannosi al suo benessere psico-fisico;

Dovremmo forse valutare un futuro dove un giovane sia costretto a manifestare a volto coperto per evitare certi insulti a seguito di una condivisione del Ministro Salvini e di qualsiasi altro politico? Salvini dovrebbe essere doppiamente consapevole del suo ruolo e della «potenza di fuoco» che hanno i suoi account social e, in quanto Ministro dell'Interno, dovrebbe essere il primo a tutelare i minori anche se hanno idee diverse dalla sua e fanno sponda a partiti politici a lui opposti.

AGGIORNAMENTO

Alcune testate riportano che i ragazzi che contestavano Matteo Salvini frequentano la quinta superiore, dunque risulterebbero maggiorenni. Da un lato qualcuno potrebbe sostenere che per Matteo Salvini sia un «sospiro di sollievo», ma rimane immutato il modo di fare «da bullo» dove utilizza i suoi canali social per deridere dei giovani e perfetti sconosciuti mettendoli in pasto a un tritacarne social anziché tutelare il loro diritto – costituzionale – di manifestare liberamente il proprio pensiero.