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#Lottomarzo: trasporti, scuola e sanità scioperano (anche) contro la violenza sulle donne

08 Marzo 2019 - 07:04 OPEN
Il settore più colpito sarà quello dei trasporti. In piazza anche le femministe di Non una di meno

Per il terzo anno consecutivo, l’8 marzo sarà una giornata di scioperi, in vari settori: scuola, sanità, trasporti. I sindacati CUB (Confederazione Unitaria di base), USB (Unione Sindacale di base) e SGB (Sindacato generale di base) hanno indetto uno stop di 24 ore delle attività lavorative per manifestare contro la violenza sulle donne.

Come si legge sul manifesto redatto dai sindacati per la giornata, le mobilitazioni sono indette contro «ogni discriminazione di genere e contro le molestie nei luoghi di lavoro; contro la precarietà e la privatizzazione del welfare; contro l’obiezione di coscienza nei servizi sanitari pubblici e a difesa della Legge 194, per il potenziamento della rete nazionale dei consultori; contro il disegno di legge Pillon su separazione ed affido», Scenderà in piazza anche Non una di meno, il movimento femminista che si batte contro la violenza di genere.

I trasporti

Il settore più colpito sarà quello dei trasporti. Sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è possibile consultare la lista completa di tutte le aziende e le città coinvolte. Anche l’ATM di Milano e l’Atac di Roma aderiscono allo stop. Per quanto riguarda Milano, lo sciopero è previsto dalle 8:45 di mattina fino al termine del servizio, con una fascia di garanzia dalle 15 alle 18. Anche a Roma i disagi inizieranno alle 8:30 fino alla fine della giornata lavorativa, con una ripresa momentanea tra le 17 e le 20. 

Su Trenitalia, Italo e Trenord, sono previsti ritardi e cancellazioni. A fermarsi dalle ore 14 alle ore 18 sono anche i lavoratori aeroportuali aderenti alla sigla Usb e i dipendenti Alitalia, inclusi i piloti, gli assistenti di volo e il personale di terra. I dipendenti della compagnia Air Italy sciopererà invece dalle ore 11 alle ore 15. 

Scuola e sanità

Scioperano anche i dipendenti della sanità pubblica e del settore scolastico, ma la partecipazione in realtà è aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici che sposano i valori promossi dai movimenti contro le diseguaglianze di genere. Uno dei principali promotori della manifestazione è il movimento femminista Non una di meno, nato in Argentina nel 2016, in prima linea per le battaglie a sostegno delle donne.

«Lo #scioperofemminista», si legge sul loro profilo ufficiale, «significa astenerci da qualsiasi attività lavorativa, di cura, domestica, del consumo,… #lottomarzo incrociamo le braccia e scendiamo in piazza. Organizziamoci in ogni luogo di lavoro, scuola, università, casa, strada».

https://twitter.com/statuses/1101409060572798976

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