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Chi è Alice Weidel, il volto nuovo dell’AFD 

Dichiaratamente omosessuale, xenofoba e con un passato in Goldman Sachs. Il volto dell'Afd è una figura molto diversa dallo stereotipo del leader di un partito di estrema destra

Mancano meno di due mesi alle elezioni europee (in Italia si voterà il 26 maggio). Matteo Salvini, vicepremier leader della Lega e ministro dell’Interno, sarà il volto italiano e il “capitano” dei partiti sovranisti candidati in Europa. Tra i suoi alleati, potrebbe esserci anche l’Afd (Alternative für Deutchland), uno dei partiti di estrema destra tedesco attualmente in corsa nella coalizione EFDD.

La sua leader, Alice Weidel, è molto diversa dallo stereotipo del leader di un partito di estrema destra. E appartiene a una di quelle “categorie” di cui il ministro (leghista) Lorenzo Fontana non riconosce l’esistenza: le famiglie arcobaleno.

È la leader dell'ultradestra tedesca, è xenofoba ma pro gay. Chi è Alice Weidel di AfD foto 1
ANSA/Alice Weidel e Alexander Gauland

Classe 1979, un passato tra la Goldman Sachs, l’Allianz Global Investors e la consulenza aziendale: Weidel è il volto più in vista dell’estrema destra nazionalista tedesca.

Insieme ad Alexander Gauland, tentano di portare le loro posizioni ultraconservatrici nel parlamento Europeo. A differenza di quanto si potrebbe pensare, Weidel non ha però orientato le sue scelte private secondo i criteri cari al suo partito.

Lesbica e madre di due figli maschi

Dichiaratamente omosessuale, è madre di due figli maschi adottivi cresciuti con la sua compagna Sarah Bossard, produttrice cinematografica originaria dello Sri Lanka. Un quadro che pare decisamente distante dal diktat tradizionalisti espressi dall’Afd, che da tempo si lamenta del declino della famiglia “naturale“.

A completare il quadro c’è la sua formazione liberale (ha una laurea in business administration all’Università di Bayreuth, con tanto di dottorato), che cozza con le posizioni sovraniste, benché fin dalle origini l’Afd abbia riunito liberali e sovranisti contro Angela Merkel e contro l’euro più in generale.

Accanto a questi apparenti conflitti ideologici con la sua parte politica («Sono di destra anche per la mia omosessualità, non nonostante», aveva detto a settembre del 2017), Weidel pone altrettanti punti d’incontro.

Nella stessa conferenza stampa in cui fece outing, ci tenne a precisare che «la questione del genere e il vocabolario LGBTQ non sono adatti alle mura scolastiche, ma a quelle di casa».

https://www.youtube.com/watch?v=B8_ozwNIhW4

L’immigrazione

E poi, immancabile, c’è la questione dei migranti e dell’immigrazione. A rendere il suo nome noto ai media fu quella e-mail privata del 2013, resa pubblica dal quotidiano Die Welt, in cui definiva i politici al governo (il Cdu, il partito di Merkel) «dei maiali» che lasceranno che la Germania venga «inondata da popoli di culture straniere come arabi e zingari». Il giornale assicurò di avere una dichiarazione sotto giuramento che testimoniava l’autenticità della mail.

I rapporti con i sovranisti italiani

Lo scorso 9 gennaio, Matteo Salvini si era espresso sulla possibilità di creare una nuova coalizione conservatrice da presentare in Europa: «Se ci fosse un italiano a guidare un’altra idea di Europa sarebbe un segnale importante. L’importante e che l’Italia torni ad essere centrale».

L’8 aprile Salvini lancerà il manifesto dei sovranisti Ue, che lo consacrerà come candidato sovranista italiano a Bruxelles. In quell’occasione, potrebbe annunciare anche la nascita di un gruppo con l’Afd e altri partiti delle destre europee.

È la leader dell'ultradestra tedesca, è xenofoba ma pro gay. Chi è Alice Weidel di AfD foto 2
ANSA / Alice Weidel

Nonostante l’Adf sia affine alle visioni del governo Lega-5 Stelle in quanto a politiche interne, il rapporto tra gli esponenti delle due parti ha da sempre risentito delle tensioni tra la Germania e l’Italia sul tema dell’austerity.

A ottobre, Weidel aveva criticato duramente Salvini e il Governo italiano in occasione della presentazione della legge di Bilancio in Europa: «Senza la flebo della Ue l’Italia sarebbe fallita da tempo».

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