Leonardo nemico di maghi e chiromanti – L’intervista a Massimo Polidoro

Il segretario del Cicap Massimo Polidoro racconta a Open il Leonardo meno conosciuto che descrive i fenomeni che ingannano la mente, rendendoci vittime della pseudoscienza. Molti dei misteri raccontati su di lui non hanno fondamento, ma sono ancora tante le cose che non sappiamo sulla sua vita

Su Leonardo da Vinci si è speculato tantissimo in questi anni. Con l’apertura delle commemorazioni della sua morte avvenuta cinque secoli fa il 2 maggio 1519, non sono mancate nuove rivelazioni sensazionalistiche sul suo conto: da una misteriosa ciocca di capelli da cui si dovrebbe estrarre il suo Dna a varie tesi su indizi che avrebbe lasciato nelle sue opere.


Eppure proprio Leonardo è stato a suo modo un precursore dei nemici della pseudoscienza, criticando maghi e chiromanti, proponendo di sottoporre a verifica le loro tesi, come spiega a Open il segretario del Cicap (Comitato per il controllo delle affermazioni pseudoscientifiche) Massimo Polidoro, che ha dedicato tanti anni allo studio di Leonardo e dei presunti misteri attorno alla sua figura, come quello che riguarda un suo affresco perduto, che a causa di una tecnica errata cominciò a deteriorarsi restando incompiuto.


«Chi cerca trova»: la Battaglia di Anghiari

A Palazzo Vecchio a Firenze potrebbe ancora nascondersi l’affresco realizzato nel 1503 da Leonardo: la Battaglia di Anghiari, che èstato coperto da un’altra opera di Giorgio Vasari circa sessant’anni dopo. In un punto dell’affresco si vede in una bandiera la scritta«cerca trova», potrebbe essere un indizio del fatto che sotto si trovi ancora l’opera di Leonardo?

«Intanto la scritta in quella bandiera si riferisce a un motto dei soldati che combattevano in quella battaglia, “cerca trova” non era riferito certo ai posteri. Questo diverte alcuni di quelli che ancora oggi pensano che gli antichi riservassero dei messaggi in codice per le generazioni future.Però è possibile che il Vasari non abbia distrutto l’affresco e dietro quella parete magari c’è ancora l’affresco rovinato di Leonardo, non lo sappiamo. Per il momento i tentativi fatti per verificarlo non lo hanno confermato, ma in futuro non si sa mai, magari riusciremo a inventarci qualcosa per vedere sotto la parete cosa c’è, senza distruggere l’opera del Vasari».

Leonardo nemico di maghi e chiromanti - L'intervista a Massimo Polidoro foto 1

Palazzo Vecchio, Firenze|«Cerca trova», il presunto indizio rivelatore della presenza dell’affresco originale di Leonardo della Battaglia di Anghiari.

Leonardo copiava le invenzioni di altri autori?

«Leonardo era un grande studioso, passava tantissimo tempo a studiare gli antichi e le macchine che disegnava erano riproduzioni di altre, disegnate magari da autori come Mariano di Jacopo, detto il Taccola, ingegnere e scrittore vissuto prima di lui. Nel riprodurre queste macchine cercava anche di migliorarle, trovando delle soluzioni alternative».

«Leonardo non ha mai preteso di essere l’inventore di queste macchine, siamo noi che lo abbiamo pensato quando abbiamo trovato i suoi disegni, poi quando abbiamo scoperto che c’erano autori precedenti dello stesso genere di macchine c’è stato chi ha affermato: “allora Leonardo le ha rubate”, no, semplicemente lui le aveva studiate, riprodotte e migliorate».

Leonardo nemico di maghi e chiromanti - L'intervista a Massimo Polidoro foto 2

Wikipedia|Una delle macchine disegnate da Mariano di Jacopo, detto il Taccola, da cui Leonardo potrebbe aver attinto.

Ha mai sperimentato alcune delle macchine che disegnava?

«Questo è difficile da capire, perché non abbiamo delle fonti che ce lo raccontano. Le uniche cronache relative alle sue macchine riguardano un leone meccanico che usava negli spettacoli, questo viene raccontato da degli osservatori attribuendolo a Leonardo. Questo leone lo ricostruisce anche quando va in Francia. Quindi questa è sicuramente una delle macchine che ha realizzato. Poi qualche strumento musicale meccanico, sempre per gli spettacoli del duca Ludovico il Moro. Infine, è intervenuto sulle pompe dei navigli di Milano. Per il resto non abbiamo testimonianze certe».

Leonardo nemico di maghi e chiromanti - L'intervista a Massimo Polidoro foto 3

Copyright by Leonardo3 – www.leonardo3.net|Il Leone meccanico di Leonardo da Vinci.

Leonardo precursore dei cacciatori di bufale?

Un lato meno conosciuto di Leonardo è quello dello scettico che non credeva a certi falsi miti, come quando critica la chiromanzia, proponendo di controllare se per caso nei morti in battaglia le linee dei palmi delle mani si somigliassero tra loro.

«Leonardo era assolutamente scettico nei confronti di maghi, chiromanti e altri che non seguivano le modalità scientifiche. Lui non ci credeva e vedeva che mettendo alla prova le loro tesi non funzionavano, quindi sarebbe potuto essere benissimo un precursore del Cicap».

C’è anche il Leonardo precursore di geologi e paleonatologi, quello che descrive i fossili

«Lui a differenza dei contemporanei non pensava che i fossili fossero bizzarrie della natura. Ipotizzò invece che fossero animali vissuti tantissimo tempo fa, e come tali li considerava cercando di studiarli. Aveva ragione, a differenza di altri contemporanei, ma gli è stato riconosciutomolto tempo dopo».

Abbiamo trattato a Open diversi temi controversi sulla presunta discendenza di Leonardo eil ritrovamento di una sua ciocca di capelli. Cosa c’è di vero?

«Dobbiamo sempre chiederci dove sono le prove. La ciocca di capelli si dice che siastata trovata da un uomo che nell’800 avrebbe trovato le ossa di Leonardo. Il problema è che già 50 anni dopo la sua morte la tomba venne devastata durante i conflitti tra cattolici e ugonotti e le ossa disperse, o buttate in una fossa comune assieme ad altre. Quindi dire che qualcuno nell’800 ha trovato le ossa di Leonardo è una grandissima fantasia».

Indizi nelle sue opere: occhi e sorriso della Gioconda ci nascondono qualcosa?

«La pareidolia in queste vicende è sempre la regina. Ognuno può vedere quello che vuole in qualunque macchia e ombra, si tratta di un gioco che fa il nostro cervello nel trovare un significato in tutte le cose che sono confuse e ambigue. Lo stesso Leonardo si accorge della pareidolia e la descrivein uno scritto. Ne parla come uno strumento per stimolare la fantasia. Lui dice di guardare un muro pieno di macchie e sostiene che dopo un po’ cominceremo a vederci delle facce. Quindi la usa proprio come strumento creativo».

Quali sono allora i veri enigmi su Leonardo?

«Ci sono ancora tante cose che non sappiamo. Della madre non sappiamo quasi niente. Di tutta la sua infanzia e gioventù sappiamo solo quel che ha scritto il Vasari e sono “racconti di racconti”, poi ci sono i dipinti che sono andati perduti, come anche alcuni manoscritti, forse sono ancora nascosti da qualche parte, chissà, un giorno magari torneranno alla luce».

Cosa ha ancora da dirci Leonardo dopo 500 anni?

«La cosa più importante che ci trasmette oggi è la sua curiosità. Il suo voler sapere tutto di qualunque cosa e questo spirito curioso è qualcosa che dovremmo imitare tutti noi, perché è l’unica molla che ci permette di crescere e di capire il mondo che ci circonda. Tanti purtroppo la curiosità non la adoperano e la spengono, la soffocano pensando che certe domande siano stupide. Leonardo non si poneva questi problemi, su qualunque cosa gli passasse davanti voleva saperne di più».

Che lavoro farebbe oggi Leonardo da Vinci?

«Il regista è sicuramente la professione che più si addice a Leonardo. Unisce tante delle sue passioni, dall’arte alla scienza, alla tecnica. Oggi non potrebbe esistere un Leonardo come nel ‘500, proprio perché sarebbe impossibile per lui approfondire qualunque campo di studi, perché si sa talmente tanto su qualunque cosa che anche solamente per sfiorare una branca del sapere ci vorrebbe tutta una vita, toccarne così tante come ha fatto lui era possibile solo quando si sapeva veramente poco della natura e del mondo che ci circonda».

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