Di Battista: «Abbiamo fatto un mucchio di cazzate, ma sto con Di Maio»

«È un momento di difficoltà. D’altro canto abbiamo appena preso la più grande “scoppola” della nostra vita», dice Di Battista

Una carezza e un pugno. In un lungo post su Facebook, Alessandro Di Battista difende Luigi Di Maio – imputato principale nel “processo” scaturito dai risultati disastrosi ottenuti alle elezioni europee – ma senza nascondere la polvere sotto il tappeto: «È un momento di difficoltà. D’altro canto abbiamo appena preso la più grande “scoppola” della nostra vita», ammette Di Battista.


Secondo le indiscrezioni, l’ex parlamentare scalpita per tornare in campo. Molti colleghi di partito lo considerano l’unico in grado di risollevare le sorti del Movimento. Ed è a loro che Di Battista si rivolge: «Abbiamo fatto un mucchio di cazzate. Cazzate politiche, strategiche, comunicative, di atteggiamento», dice, attaccando indirettamente Luigi Di Maio. Ma poi torna sui suoi passi, difende il vicepremier e detta la linea.


«Ai miei ex-colleghi, eterni fratelli di mille battaglie dico alcune cose. La prima è che chi è in difficoltà va sempre sostenuto. Va sostenuto dicendogli in faccia cosa non è andato bene e proponendo idee e cambiamenti. Io l’ho fatto, ovviamente, anche in queste ore. Poi vi dico un’altra cosa: state tranquilli, ce la faremo anche questa volta. Basta mantenere la barra dritta. La Lega ha vinto le elezioni? Amen. Quelle che danno i numeri in Parlamento le abbiamo vinte noi. Quindi, come sempre, si vota ciò che è giusto e si bloccano le porcate».

Quali siano le «porcate» non lo spiega. Ma ieri, dopo la quiete passeggera delle elezioni, lo scontro tra Lega e M5s si è riacceso intorno a due temi cruciali: la Tav e il caso Rixi. Sul primo, Danilo Toninelli è stato chiaro: «Salvini accelera? Le elezioni – ha detto il ministro delle Infrastrutture – non hanno cambiato nulla». Ma è sul caso del sottosegretario leghista indagato per “le spese pazze” in regione Liguria che sono volate le parole più grosse: per Salvini, Rixi resta anche se condannato, ma il M5s non ne vuole sapere.

Nel suo post, Di Battista marca le distanze dall’alleato ripescando un vecchio mantra del Movimento: loro sono la politica, noi siamo i cittadini.
«Siamo sempre stati impertinenti e sfrontati di fronte al potere. Continuiamo ad esserlo anche se al potere ci siamo noi. E un’ultima cosa. Provate a pensare che non abbiamo nulla da perdere. Né ruoli, né poltrone, né carriera. Sono gli altri i politici di professione, non noi. Perché è proprio quando non si ha più nulla da perdere che si ricomincia a vincere».

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