«Mi hanno strappato i cartelli di dissenso al comizio di Salvini» – L’intervista

«Mi ha strappato il cartello sotto la carrozzina e poi mi ha detto “sei handicappata”»

Sono le 20, Matteo Salvini ha appena terminato il comizio in piazza a Porto Mantovano, in provincia di Mantova. Mentre il vicepremier si concede ai selfie coi sostenitori, un ragazzo espone per terra tre cartelli: «Hai rotto i barconi», «la libertà è partecipare, non sottomettere» e «Saremo mosche nella tua minestra».


A quel punto Valentina Tomirotti, 36enne affetta da displasia diastrofica, ovvero una malattia genetica non degenerativa, scende in campo salendo con la sua carrozzina sul cartello «Hai rotto i barconi».


«Sei handicappata»

Un’azione che non è piaciuta a un anziano sostenitore di Matteo Salvini che, probabilmente infastidito da quella protesta silenziosa («Non stavamo urlando né fischiando»), ha strappato il cartello sotto la carrozzina di Valentina e preso a calci tutti gli altri.

Poi le avrebbe detto: «Sei handicappata». Le forze dell’ordine presenti, stando al racconto della giovane a Open, lo avrebbero allontanato «pur non chiedendole come stesse». «Non posso accettare che una rimostranza pacifica non venga accettata. Qual era il suo problema? Non mi ha ferito tanto la frase, ci sono abituata, quanto il gesto di strappare quel cartello» ha aggiunto.

Matteo Salvini si trovava in piazza a sostegno della candidata del centro-destra Monica Buoli che domenica, a Porto Mantovano, andrà al ballottaggio con Massimo Salvarani.

«Cosa ha fatto questo governo per noi disabili?»

Sul vicepremier, Valentina sembra avere le idee chiare: «Stanno usando le persone come “caramelle” spostandole senza capire il problema che sta alla radice. Salvini parla alla pancia della gente, per questo acquisisce consensi». E sul ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana della Lega non usa mezzi termini: «Non c’entra nulla con noi. Cosa ha fatto questo governo per noi disabili e cosa farà nei prossimi mesi?».

Valentina Tomirotti è un’attivista nel mondo della disabilità con un sogno ambizioso: realizzare un progetto di turismo sostenibile, una sorta di guida che consenta a chi è in carrozzina di sapere dove andare e cosa fare, senza aver timore delle barriere architettoniche.

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