Procedura d’infrazione Ue: Di Maio accusa i governi precedenti e racconta le cose a metà

Di Maio racconta le cose a metà accusando i governi precedenti e ignorando le critiche al suo governo

Il 5 giugno 2019 nella pagina Facebook di Luigi Di Maio viene pubblicato un post critico nei confronti della procedura di infrazione annunciata da Pierre Moscovici in un tweet.

La procedura riguarda i governi precedenti?

Secondo il ministro dello sviluppo economico la procedura di infrazione riguarda il debito prodotto dal Partito Democratico nel 2017 e 2018:

Ora si parla tanto di questa possibile procedura di infrazione e sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito Democratico nel 2017 e 2018. Noi la prendiamo seriamente, ma non possiamo fare finta di non sapere che ci sono Paesi europei che in questi anni, per risollevare la loro economia, hanno fatto molto più deficit di quanto consentito dai Trattati. E non sono andati incontro a nessuna sanzione!

Dal sito della Commissione europea è possibile consultare la relazione del 5 giugno 2019 relativa al debito italiano. Vengono citati i dati relativi al 2017 e il 2018, ma nello stesso documento si cita che la Commissione aveva esaminato il caso italiano tenendo conto del programma di stabilità 2019 presentato dall’Italia alla Commissione stessa il 19 aprile 2019:

Based on notified data and the Commission 2019 spring forecast, Italy did not comply with the debt reduction benchmark in 2018 (gap of some 7 ½% of GDP) (see Table 1). Overall, Italy’s lack of compliance with the debt reduction benchmark in 2018 provides evidence of a prima facie existence of an excessive deficit within the meaning of the SGP before considering all factors as set out below. Moreover, based on both the government plans and the Commission 2019 spring forecast, Italy is not expected to comply with the debt reduction benchmark either in 2019 (gap of some 5% and 9% of GDP, respectively) or in 2020 (gap of some 4 ½% and 9 ¼% of GDP respectively).

In pratica, la Commissione europea ha rilevato che le norme sul debito non sono state rispettate nel 2018 e non lo saranno, secondo le previsioni, nemmeno nel 2019 o nel 2020. Lo stesso documento, nelle conclusioni, critica le recenti riforme italiane in particolare quella del pensionamento anticipato che potrebbe incidere negativamente – secondo la Commissione – sul potenziale di crescita del Paese.

Ciò significa che nonostante vi sia un problema relativo al debito degli anni precedenti, le decisioni dell’attuale governo italiano non hanno convinto la Commissione. Non è finita qua perché la palla passa all’Ecofin del 2019 e tutto può ancora succedere, come spiegato anche da Moscovici durante la conferenza stampa, e l’Italia potrebbe ancora evitare la procedura di infrazione. Di Maio, in tutto questo, ha raccontato solo una parte della vicenda.

«Sono anni che diamo senza ricevere»

Luigi Di Maio contesta l’Europa sostenendo che «diamo senza ricevere» o che riceviamo meno di quanto ci spetterebbe:

Sono anni che diamo senza ricevere, o che riceviamo meno di quanto ci spetterebbe, anni che siamo totalmente ignorati sulla questione migranti, ad esempio. Ci lasciano tutto il peso e, come se non bastasse, poi ci fanno pure la morale. Così non va bene, così è troppo facile.

Per prima cosa sostenere che «diamo senza ricevere» è una falsità, siccome i fondi dell’Unione europea non mancano affatto.

Nel meme del post Facebook mette in risalto la frase «l’Italia dà senza ricevere»

Riceviamo meno di quanto ci spetterebbe? Non risulta corretto parlare dei saldi finanziari senza tenere conto dei benefici derivanti dall’appartenenza all’Unione europea come la possibilità per le aziende di accedere senza barriere a un libero mercato e avere attraverso la stessa un peso contrattuale nei confronti dei colossi internazionali come Stati Uniti e Cina.

Tenendo comunque in considerazione i saldi finanziari, quel che è certo è che diamo di più di quanto riceviamo e non siamo gli unici. Ad esempio la Germania ha un saldo negativo maggiore rispetto a quello del nostro Paese che, a conti fatti, ha il quarto saldo negativo davanti alla Francia e dietro i Paesi Bassi. A beneficiare maggiormente sono paesi come la Polonia, la Grecia e l’Ungheria nei primi tre posti. Trovate tutti i dati nel nostro articolo del 25 maggio 2019.

Siamo ignorati sulla questione migranti?

Luigi Di Maio sostiene che «siamo totalmente ignorati sulla questione migranti, ad esempio». Non è propriamente corretto, ne avevamo parlato in un articolo pubblicato in vista delle elezioni europee.

La Commissione europea, a guida Juncker, aveva presentato la riforma del regolamento di Dublino che prevedere una ridistribuzione obbligatoria dei migranti tra gli Stati membri. Tra i contrari alla riforma troviamo Paesi come Ungheria e Austria, ma anche la Spagna e la stessa Italia perché non concordano sul mantenere le responsabilità del Paese di primo arrivo. A marzo 2019 la proposta di riforma era in discussione al Consiglio Giustizia e Affari Interni (GAI) dell’Unione europea e il rappresentante italiano, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non si è presentato per la quinta volta su sei incontri.

La nave Aquarius delle ong Sos Mediterranèe e Medici senza frontiere è appena entrata nel porto di Valencia. A bordo ci sono 106 dei 629 migranti che erano stati soccorsi sabato scorso al largo della Libia, 17 giugno 2018. ANSA/GUIDELLI

Per quanto riguarda il tema dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti trovate i dati all’interno dell’articolo del 25 maggio 2019 dove si spiega quanto spendiamo, quanto riceviamo dall’Unione europea e il «trucco» dello scorporamento dai normali vincoli di bilancio.

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