Ora anche alcuni ex generali israeliani puntano sul business della cannabis
Il tema della sicurezza in Israele è da sempre la priorità per uno stato costantemente sotto attacco. Ma la nuova frontiera degli investimenti per gli ex vertici militari del Paese sembra essere diventata un’altra: la cannabis ad uso terapeutico. Il prodotto, infatti, ha avuto un vero boom negli ultimi anni.
Tre ex alti graduati dell’esercito israeliano sono a capo delle principali aziende che si occupano della produzione e della commercializzazione dell’erba curativa: si tratta dell’ex primo ministro Ehud Barak, di Ido Nehushtan, già comandante dell’Aviazione e di Yaakov Peri, ex capo dello Shin Bet, lo spionaggio di Tell Aviv. La Cannabis/Intercure di Barak ha visto le sue azioni fare un balzo del 40% dopo la quotazione in borsa.
Ma non si tratta soltanto di un successo nel mercato interno. Una delle aziende a breve verrà quotata al Nasdaq di New York e si prevede un’espansione globale della produzione di cannabis israeliana nel mercato mondiale del 150%, attraendo di conseguenza anche molti investitori stranieri.
Noto soprattutto come militare e premier, Barak ha però certamente fiuto per gli affari. Può vantare un master in Economia alla Stanford (oltre a una laurea in fisica). L’ex politico si mostra molto ottimista sul futuro del prodotto: «il mercato mondiale della cannabis che è ora di 17 miliardi di dollari l’anno crescerà fino a 150 miliardi nei prossimi 5 anni», conferma. Barack si prepara ad aprire nuove sedi e a raggiungere l’obbiettivo della produzione di 100 tonnellate all’anno.
Si tratta di una piccola grande rivoluzione, soprattutto se si considera chi sono i protagonisti principali delle aziende di questa economia in crescita. Sembrano essere finiti i tempi in cui i generali in congedo creavano agenzie di sicurezza, di investigazione o di body guard.
La cannabis medica è quella privata del principio attivo Thc. Ma in Israele è stata legalizzata anche quella per uso ricreativo: ciò potrebbe permettere agli ex militari di introdursi anche in questo mercato con strutture e procedure già oliate. Secondo un sondaggio del 2017, infatti, gli israeliani sarebbero grandi fumatori di marijana e la depenalizzazione del reato potrebbe far emergere questo consumo.
In Italia la produzione della cannabis ad uso terapeutico è affidata direttamente all’esercito: il centro più importante è lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Altro discorso per la cosiddetta cannabis light, la cui coltivazione e commercializzazione è affidata ai privati.
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