Trump autorizza retate contro gli immigrati “illegali”: a rischio espulsione 2mila famiglie

«Hanno violato la legge, devono essere rimpatriate», così Trump su Twitter ha appoggiato i raid per espellere 2 mila famiglie

Retate in dieci città americane per espellere le famiglie di migranti prive di documenti e che hanno ricevuto l’ordine di allontanamento. Donald Trump stringe il cerchio attorno all’immigrazione clandestina e appoggia le prossime azioni del servizio americano per l’immigrazione e le dogane (Ice).


«Hanno violato la legge»

«Le persone che l’Ice arresterà hanno già ricevuto l’ordine di espulsione. Ciò significa che sono fuggiti dalla legge e dai tribunali. Sono persone che dovrebbero tornare al loro Paese d’origine», ha scritto Donald Trump su Twitter.


«Hanno infranto la legge entrando nel Paese e la infrangono ora rimanendovi. Quando le persone entrano clandestinamente nel nostro Paese verranno rimpatriate».

Dieci città e 2mila famiglie

I media americani avevano anticipato che l’operazione di espulsione avrebbe potuto interessare fino a 2 mila famiglie di immigranti privi di documenti nelle città di New York, Miami (Florida), Houston (Texas), Los Angeles e San Francisco (California), Chicago (Illinois), Atlanta (Georgia), Baltimora (Maryland), New Orleans (Louisiana) e Denver (Colorado).

Secondo il Washington Post a ordinare l’operazione sarebbe stato lo stesso Trump, che lunedì scorso aveva twittato che l’Ice avrebbe dato il via a breve all’espulsione di “milioni” di immigrati senza documenti negli Stati Uniti.

Rimpatri forzati

Il direttore ad interim del servizio dogane, Mark Morgan, ha chiarito con ABC News che parlare di “milioni” di persone è sbagliato. Ma lo stesso Morgan aveva annunciato nei giorni scorsi di aver pianificato un’operazione contro circa 2 mila famiglie di immigrati privi di documenti che sono da poco arrivati negli Stati Uniti.

L’Ice a febbraio aveva inviato una lettera a queste famiglie, già sottoposte a processo rapido e a ordini di espulsione, per informarle che avevano tempo fino a marzo per cooperare con le autorità e lasciare volontariamente il Paese. Aveva anche fatto capire che se quelle famiglie avessero collaborato con l’Ice, gli agenti avrebbero potuto cercare di trovarli e deportarli.

«Questa operazione invierà un messaggio potente agli individui nei Paesi del triangolo settentrionale (dell’America centrale): non venire, non correre rischi», ha ribadito Morgan.

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