Lukaku spinge e vuole l’Inter, messaggi allo United

Il belga vuole subito la cessione ed è pronto a decurtarsi l’ingaggio intorno ai 6,5 milioni a stagione. Restano due intoppi: il Manchester e Icardi…

Le certezze aumentano con il passare delle ore, quasi a scollinare sulla cima del “dado è tratto”. Perché Romelo Lukaku, uno abituato a far sentire tutto il suo quintale di massa, è uno difficile da spostare: che siano tagli in area di rigore o scelte di vita. E Big Rom la decisione l’ha presa: Inter e basta, con il belga dello United oggi in vacanza, e nel lusso sfrenato, in California insieme all’inseparabile “beneventano” Samuel Armenteros, anche lui punta, già “italiana”, magari giusto un po’ meno reclamizzata.


Instagram / Rromelu Lukaku e Samuel Armenteros

Lukaku il generoso

Amicizia forte, portafogli lontani. Lukaku viaggia a Manchester, sponda United, sui 150mila euro a settimana. Siamo nell’ordine degli 8,5 milioni netti a stagione (Armenteros si “accontenta” di 400 mila euro), anche se per andare incontro all’Inter il gigante belga potrebbe farsi imperatore generoso – si fa per dire -, riducendosi l’ingaggio intorno ai 6,5 milioni di euro a esercizio personale.


Gli atti d’amore sono un’altra cosa, ma resta apprezzabile e significativo il gesto dell’omone da 192 cm che sta facendo pressione sullo United per accelerare i tempi di uscita e passare alle operazioni di fatto con Antonio Conte, del quale si è già promesso sposo.

Generoso, ma anche realista, Lukaku. Perché gli 8,5 milioni messi a contratto con lo United sono in realtà un paio in meno, causa mancata qualificazione dei Red Devils alla prossima Champions League: un pesante danno d’immagine ed economico per lo United, che però ha ridotto del 20% le regole d’igaggio di Lukaku; che, a conti fatti, guadagnerà all’Inter i 6,5 milioni incassati quest’anno dalla Manchester rossa, candidandosi a diventare il nerazzurro più pagato dopo Godin (7,5).

Lo scoglio rosso e l’aiutino della Champions

La domanda è scontata come l’assalto alla prima fetta d’anguria sotto la canicola. Se tutto è pronto, dove sono le partecipazioni? L’ultima obiezione al matrimonio la solleva il Manchester, che lascerà partire Lukaku, ma alle sue condizioni.

Più o meno riassumibili nel concetto “Non andiamoci a perdere”. Hai detto niente. Due anni fa Lukaku, ad un passo proprio dal Chelsea di Antonio Conte, fu la Elena d’Inghilterra, con ratto da scattista dello United di Mourinho degno del più efferato delitto ecomomico: 85 milioni di euro buttati lì sul tavolo dell’Everton e firma volante.

Da quell’investimento il Manchester vuole rientrare, e di milioni ne serviranno almeno 80 per schiodare dalle sue convinzioni un club abituato a spendere, ma pure a farsi pagare fino all’ultimo centesimo. 80 milioni, non di meno, anche perché 5 lo United dovrà poi girarli all’Everton a titolo di percentuale sulla futura rivendita.

Icardi separato in casa, mentre Dzeko…

Ansa / Edin Dzeko esulta con Florenzi, Zaniolo e Pellegrini dopo un gol

Incastri nei quali rientra, inevitabile, la figura di Mauro Icardi. Ormai pienamente cedibile, ma senza veri acquirenti alle cifre richieste, e comunque destinatario di “sfratto”, se è vero e confermato che l’Inter ha prenotato pure Dzeko. Sarà solo una questione di tempo.

I dieci milioni di differenza tra domanda e offerta (la Roma chiede 20-22, Marotta è fermo sui 12-13), è destinata a diventare parva materia. Dzeko, così come il cagliaritano Barella, ha scelto il nerazzurro. Lukaku pure. E dalla California spinge per giocare il Manchester-Inter del prossimo 20 luglio a Singapore con i brand di Suning. Il dado non è ancora tratto. Ma è stato lanciato. E saranno numeri pesanti.

Foto di copertina / Ansa

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