Olimpiadi 2026, Di Battista contro Malagò: «Le Vele per i Mondiali di nuoto sono solo il set di Suburra»

«Io non dimentico gli sprechi dei Mondiali di nuoto del 2009: 400 milioni sono stati buttati in un’opera scellerata, mai compiuta e diventata, ormai, solo il set cinematografico per far incontrare i personaggi di Suburra»

All’indomani delle sue ospitate televisive, è ormai consuetudine che Alessandro Di Battista torni a far parlare di sé. Questa volta il salotto è quello di Bianca Berlinguer dove l’ex deputato del Movimento 5 Stelle si è concesso qualche uscita di troppo, esternazioni che già in passato gli sono costate una querela. Dopo le polemiche sui Giochi olimpici 2026 a Milano-Cortina, a Carta bianca, su Rai 3, Di Battista ha cominciato a prendere di mira il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, accostando l’assegnazione di lunedì (26 giugno) al rifiuto del Campidoglio per le Olimpiadi di Roma 2024. L’attivista del Movimento ha ovviamente difeso la scelta della sindaca della Capitale Virginia Raggi e del M5s dal momento che egli stesso era sceso in campo e aveva messo la faccia sul «no alle olimpiadi a Roma». Ma poi è andato oltre e ha sferrato un duro attacco nei confronti dell’operato di Malagò paragonando il suo comportamento alla serie tv Suburra.


«Io non dimentico, perché sono un cittadino romano, gli sprechi dei Mondiali di nuoto del 2009. Ci sono delle vele, che si chiamano le Vele di Calatrava, costate oltre 400 milioni. Il Movimento – continua Di Battista – si sta facendo il mazzo per tagliare il numero di parlamentari e ottenere un risparmio da 500 milioni di euro, e 400 milioni sono stati buttati in un’opera scellerata, mai compiuta e diventata, ormai, solo il set cinematografico per far incontrare i personaggi di Suburra. E di Suburra si tratta».


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