Salvini vuole espellere la capitana della Sea Watch: «Dice che salva vite, ma rischia di uccidere i militari» – Il video

Per il ministro dell’Interno, Carola Rackete, comandante della nave ong Sea Watch, ha compiuto un atto di guerra nei confronti dell’italia

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini attacca a testa bassa la capitana della Sea Watch Carola Rackete, arrestata nella notte e ora ai domiciliari, con accuse molto gravi.


La capitana è accusata di aver forzato il blocco della GdF, che voleva impedirle di attraccare al porto di Lampedusa, speronando una motovedetta e mettendo in pericolo la vita dei militari che erano a bordo.


Galera per chi ha rischiato di uccidere militari italiani in servizio, sequestro e blocco della nave pirata, maximulta alla ONG, allontanamento di tutti gli immigrati a bordo, tanta pena per i “complici” di sinistra.Giustizia è fatta, indietro non si torna!

Posted by Matteo Salvini on Saturday, June 29, 2019

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini l’ha attaccata duramente in una diretta su Facebook, accusandola di aver compiuto «un atto di guerra»: «Arrestata la nuova eroina del Pd, arrestata la signorina che ha detto “sono bianca ricca e tedesca”, non so come occupare il mio tempo quindi cerco di affondare una motovedetta della GdF con degli agenti a bordo», ha detto Salvini.

Per il capo della Lega, l’equipaggio della Sea Watch si vanta di “salvare vite” «ma poi rischiano di uccidere esseri umani che stanno facendo il loro lavoro. Questi sono delinquenti, perché una nave di centinaia di tonnellate di stazza ha speronato contro la banchina una motovedetta in vetroresina, con dei militari della GdF che sono stati costretti a scappare. Questo è un atto di guerra».

Il ministro dell’Interno ha fatto sapere che i migranti della Sea Watch saranno distribuiti tra Francia, Finlandia, Lussemburgo, Portogallo e Germania, poi ha avvertito la Alan Kurdi e la Open Arms, due navi ong: «Mi segnalano che ci sono due altre navi ong che fanno rotta verso il Mediterraneo: sono avvisate, maxi multa, sequestro e arresto».

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