La versione di Carola. La capitana attacca Salvini (e il governo tedesco) in interviste a Der Spiegel, Ard e Repubblica

«Mi sono sentita lasciata sola nell’impresa», ha raccontato Rackete che punta il dito contro Seehofer («Continuavano a passarsi la patata bollente mentre avevamo 40 migranti a bordo») e Salvini il cui modo di esprimersi è «irrispettoso e non appropriato a un politico di spicco»

Carola Rackete, la capitana tedesca della nave Sea Watch – arrestata (e poi rilasciata) dopo l’ingresso a Lampedusa e il presunto speronamento della motovedetta della Guardia di finanza al porto – dà la sua versione dei fatti ai giornali che l’hanno intervistata, critica fortemente Roma e Berlino e si lascia andare anche a qualche sfogo personale.


«Lasciata sola dopo il salvataggio dei nafraghi»

«Mi sono sentita lasciata sola nell’impresa», ha raccontato Rackete al settimanale tedesco Der Spiegel quando, rilasciata dopo tre giorni di fermo, ha concesso alcune interviste.


«Dopo aver preso a bordo 40 migranti nel Mediterraneo – ha detto la capitana della Sea Watch 3 – la mia impressione è stata che nessuno volesse davvero aiutare a livello nazionale e internazionale».

«Continuavano a passarsi la patata bollente mentre avevamo 40 migranti salvati a bordo», ha detto la 31enne che ha puntato il dito anche contro il ministro degli Interni conservatore della Germania, Horst Seehofer, dicendo che «non aveva voglia di accettare» le offerte provenienti da quelle cittadine che si sono fatte avanti per l’accoglienza dei migranti.

La copertina di Der Spiegel

La giovane ha poi confessato ai giornali a cui ha rilasciato interviste di essersi nascosta fino alla sua prossima udienza in tribunale perché ha ricevuto «numerose minacce».

«Salvini si esprime in modo irrispettoso e non appropriato»

Lo stesso ministro dell’Interno Matteo Salvini – che al momento della scarcerazione di Rackete si è infuriato con «certa magistratura» – ha etichettato la 31enne come una «minaccia alla sicurezza nazionale».

«Sono rimasta molto sorpresa da quanto questa questione sia diventata qualcosa di personale», ha detto Rackete puntando il dito contro il modo di esprimersi di Salvini che definisce «irrispettoso e non appropriato a un politico di spicco».

E quando il giornalista di turno le ha domandato come stesse interpretando l’ammirazione che ha conquistato tra chi la sostiene, Rackete è stata di poche parole: «Non ho ancora ben metabolizzato quello che è accaduto, ma in genere sono una persona che preferisce i fatti alle parole».

Leggi anche: