Salvini invoca la Marina contro gli sbarchi: «È un attacco contro il governo». La Difesa: «Offerto aiuto, Viminale ha rifiutato»

Dopo l’attracco della nave Alex a Lampedusa, nonostante il divieto del governo italiano, il ministro dell’Interno ha tirato in ballo la collega Trenta, ma una nota della Difesa sembra smentirlo

La navi delle ong che negli ultimi giorni hanno deciso di forzare il blocco dei porti italiani secondo Matteo Salvini hanno solo intenzione di «attaccare il governo e il ministero dell’Interno». Nell’ultima diretta Facebook, il vicepremier leghista ha attaccato la ong Mediterranea, colpevole secondo lui di aver raggiunto il porto di Lampedusa con 41 naufraghi a bordo della Alex non per vera necessità, visto che: «Hanno rifiutato anche l’acqua perché non c’era spazio, per poi dire di dover entrare nel porto di Lampedusa perché sono rimasti senza».


Il ministro ha poi rivendicato che ci sono «80 mila immigranti in meno a spese dei cittadini italiani, quasi 2 miliardi risparmiati, abbiamo messo ordine. Vogliono denunciarmi: magari troviamo anche un giudice che condanna il ministro che vuole far rispettare i confini italiani. Queste navi vanno fermate e sequestrate – ha aggiunto – e vorrei che qualcuno vada a monte e vedere chi finanzia con milioni di euro» queste iniziative che, ha aggiunto Salvini, sono «sponsorizzate da miliardari alla Soros».


Salvini dice di sentirsi: «Politicamente solo», e ha poi invocato l’intervento della ministra della Difesa Elisabetta Trenta perché: «Ragioneremo sulla presenza delle navi militari nel Mediterraneo. Domando ai vertici della Marina e della Guardia di finanza se la difesa dei confini è un diritto dovere o se sono diventati un di più, una cosa che si può rispettare o meno». Poi aggiunge: «La Marina e la Gdf valgono per far rispettare i confini o per fare da scorta a queste navi, lo dico con la massima determinazione ma io non ho competenza sulla sicurezza in mare».

A stretto giro però l’Ansa ha diffuso una nota del ministero della Difesa che prova a puntualizzare l’intervento di Salvini: «Da giorni abbiamo offerto supporto al Viminale sulla situazione di queste ore e il Viminale lo ha respinto, in più di un’occasione».

Attacchi anche alla procura di Agrigento, dopo la decisione di scarcerare la capitana della Sea Watch3 Carola Rackete: «È un pessimo precedente. Che un giudice abbia detto “ha fatto bene” è preoccupante, perché chiunque può sentirsi legittimato a violare le leggi italiane».

A largo di Lampedusa c’è anche la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-eye che potrebbe presto sbarcare proprio nel porto siciliano: «Piuttosto li porto in autobus all’ambasciata tedesca», ha detto Salvini.

“Se qualcuno pensa di farmi mollare ha sbagliato a capire – dice ancora il ministro – Noi non riapriamo niente. Sono sconcertato per le complicità che paiono emergere dietro questo traffico palesemente organizzato di esseri umani. Sono recuperi scelti in data e luogo preciso. Ci sono a bordo parlamentari di sinistra, giornalisti di sinistra. Non fate un dispetto a Salvini infrangendo le leggi, è un affronto al popolo italiano».

«Bacioni a Carola – conclude Salvini – agli amici dei trafficanti, ai giornalisti sponsor dei trafficanti, bacioni a chi ci dovrebbe aiutare a fermare questo indegno traffico. Ragazzi, non si molla, avete la mia parola».

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