La Francia deve risarcire un autore degli attentati del 13 novembre 2015

Salah Abdeslam sarebbe stato illegalmente sorvegliato per 24 ore al giorno

Lo Stato francese dovrà versare 500 euro a Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto dei terroristi dell’ISIS che il 13 novembre 2015 hanno causato 131 morti a Parigi e Saint-Denis. Lo riporta il giornale francese Le Figaro, anticipando quanto contenuto nel libro «Il diario di Frank Berton», scritto da Elsa Vigoureux, giornalista del settimanale L’Obs. Il risarcimento sarebbe dovuto a un’attività di video-sorveglianza illegale operata durante la reclusione di Abdeslam. La somma – minima ma destinata a far discutere – nonché la colpevolezza dello Stato è stata stabilita dal tribunale amministrativo francese di Versailles.


Rinchiuso nel carcere di Fleury-Mérogis dall’aprile 2016, Abdeslam sarebbe stato filmato 24 ore su 24. La pratica era stata autorizzata da un’ordinanza dell’allora ministro della giustizia, Jean-Jacques Urvoas, che prevedeva il controllo delle celle per i detenuti posti in isolamento e «di cui l’evasione o il suicidio potrebbero avere un impatto sull’ordine pubblico». Il testo era stato contestato da Frank Berton, all’epoca avvocato di Abdeslam che aveva affermato che questa misura di sorveglianza contravveniva il diritto e il rispetto della vita privata. All’epoca, Berton aveva portato l’ordinanza davanti alla giustizia, ma la sua richiesta era stata rifiutata dal tribunale di Versailles e dal Consiglio di Stato.


Il 21 luglio 2016 è stato adottato un testo legislativo che ricalcava il decreto di Urvoas, rendendo la pratica pienamente legale. Interpellato nuovamente da Berton, il tribunale amministrativo di Versailles ha condannato lo Stato per il periodo precedente la legge. I funzionari avrebbero chiesto a Abdeslam le sue coordinate bancarie per effettuare il pagamento, ma il terrorista avrebbe rifiutato di fornirle.

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