Iran-Usa, tensione continua. I media: «Arrestate 17 spie della Cia, per alcune condanna a morte»

L’annuncio dell’operazione di controspionaggio avviene durante una crisi tra Regno Unito e Iran per il sequestro di una petroliera battente bandiera britannica nello stretto di Hormuz

Nuovo scontro tra Stati Uniti e Iran. Questa volta non riguarda atti di pirateria di Stato nello stretto di Hormuz, la strettoia tra il Golfo Persico e il Mar Arabico, ma un’operazione di anti-spionaggio che avrebbe portato all’identificazione e all’arresto di diciassette agenti della Central Intelligence Agency (CIA) americana.


A riferirlo è l’agenzia stampa Fars News, vicina alle Guardie della Rivoluzione iraniane, note come Pasdaran, citando fonti del Ministero dell’intelligence secondo cui gli agenti americani avrebbero spiato “centri sensibili” nel Paese. Alcuni di loro, stando a quanto dichiarato dal direttore generale del Dipartimento di controspionaggio iraniano, saranno condannati a morte.


Gli arresti in tv

L’arresto dovrebbe essere mandato in onda dai media iraniani. Le foto di alcuni presunti agenti sono state già diffuse sui social media. Non si tratta della prima volta: un dipendente del dipartimento della Difesa iraniano era stato condannato a morte e giustiziato nel carcere di Rajaishahr a giugno, perché ritenuto un collaboratore della CIA.

L’annuncio dell’arresto dei presunti agenti della CIA avviene in un contesto di crescente tensione e conflitto non solo tra Stati Uniti e Iran, ma che vede coinvolto anche il Regno Unito. Oggi, 22 luglio, la premier britannica Theresa May dovrebbe decidere quali contromisure adottare dopo il sequestro da parte dei pasdaran, sempre nello stretto di Hormuz, di una petroliera che batteva bandiera britannica.

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