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Cosa è successo a Bibbiano, secondo capitolo: gli indagati

23 Luglio 2019 - 10:28 Giuliano Sarti
Dei 29 indagati nell’inchiesta «Angeli e demoni», cinque sono finiti agli arresti domiciliari

Clint Eastwood nel film American Sniper fa parlare un padre che spiega ai figli come il mondo sia fatto di pecore, lupi e cani da pastore: prede, predatori e guardiani. A Bibbiano, come nel film, i ruoli si sono confusi con effetti inattesi. «Un‘inchiesta umanamente devastante», l’ha definita il procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini. Per i traumi indelebili che ricadono sui bimbi e le loro famiglie.

Dei 29 indagati nell’inchiesta «Angeli e demoni», cinque sono finiti agli arresti domiciliari: Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano; Federica Anghinolfi di Montecchio, dirigente servizi sociali Val d’Enza; Nadia Bolognini, psicoterapeuta di Torino e compagna di Claudio Foti, ideatore del Centro Studi «Hansel e Gretel»; Marietta Veltri di Quattro Castella, coordinatrice servizi sociali della Val d’Enza; Francesco Monopoli, di Correggio, assistente sociale della Val d’Enza.

Claudio Foti invece, lo psicoterapeuta capo di «Hansel e Gretel», ha visto convertire gli arresti domiciliari impartiti dal Gip in obbligo di dimora nel Comune di Pinerolo (Torino) dove abita. Il Tribunale del Riesame ha ritenuto che gli indizi raccolti dagli inquirenti non fossero così «gravi».

Un nome, quello di Foti, «giudice onorario» del Tribunale dei minori di Torino dal 1980 al 1993 e già componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che ricorre nelle vicende di molti casi storici da lui giudicati come abusi sessuali ma poi rivelatisi totalmente infondati. La sua perizia si ritrova nelle finte violenze del 2005 e 2006 alla scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio.

Sempre Foti accertò la vicenda«Diavoli della bassa modenese», il caso horror di sedici bambini tra i Comuni di Massa Finalese e Mirandola sottratti alle famiglie perché accusate di far parte di un’inesistente setta di satanisti pedofili. Poi quello clamoroso della famiglia Lucanto, con il padre, Salvatore Lucanto, finito in carcere e condannato in primo grado.

Finirà assolto dalle accuse inventate da una parente e la figlia Angela, anche a conclusione dell’iter giudiziario, sepolta nel girone dantesco degli affidi. Claudio Foti, 68 anni, per Bibbiano si è ripetutamente dichiarato innocente e di non aver mai manipolato il ricordo dei bambini, ascoltati, a suo dire, sempre con empatia.

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