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Di Maio non molla sulla Tav: «Favore a Macron». E poi la frecciata a Salvini: «Al posto di Conte doveva essere un altro» – Il video

24 Luglio 2019 - 20:16 Redazione
«Faremo valere il nostro 33%. Vedremo come voteranno le forze politiche». Il vicepremier affronta il dossier scottante di questa settimana e attacca Salvini per non aver riferito sui presunti fondi russi

L’introduzione del “Mandato Zero”. Il premier Giuseppe Conte che annuncia il «Sì» alla Tav. Ancora Conte che riferisce in Senato sul caso dei presunti fondi russi arrivati alla Lega.

In una delle settimane più complesse per il governo Conte e per la storia del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio annuncia una diretta Facebook. Il post in cui il vicepremier ha annunciato il suo intervento sulla piattaforma ha generato in circa mezz’ora oltre mille commenti.

Uno dei più votati è: «Nel movimento da 10 anni come attivista/sostenitore. 
Però oggi ho in mente solo una canzone dei Doors». E no, non è Light my fire del 1967 ma The end, sempre del 1967.

La diretta su Facebook. Prima della Tav, l’attacco a Salvini

Le prime parole di Luigi di Maio sono per Matteo Salvini, e per l’incontro appena concluso in Senato in cui Conte ha riferito sul caso Lega-Russia: «Il presidente Conte ha fatto un atto non dovuto. Doveva esserci qualcun altro al suo posto».

Il riferimento, chiaro, è a Matteo Salvini. Ed è proprio la sua assenza che ha portato i senatori Cinque Stelle a uscire dall’aula, per protesta. Dopo la premessa, il vero argomento: la Tav.

«Io so solo che il Movimento 5 Stelle rimarrà sempre No Tav». E qui presenta le dichiarazioni di Conte sotto un ottica diversa: «Il video di Conte spiega che lato governo non possiamo fare più nulla per bloccare il Tav. Ma in quello stesso video ci dice che chi può fare ancora qualcosa è il Parlamento. Solo il Parlamento può tornare indietro in maniera unilaterale».

Ed è proprio su questo punto che il vicepremier insiste su quell’opera che «è soprattutto un regalo ai francesi e a Macron». Sotto accusa non ci sono solo gli alleati di governo, ma tutte le forze politiche: «Non può essere colpa del Movimento 5 Stelle se in Parlamento ci sono tutti i partiti che sono pro Tav».

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