Corea del Nord, nuovo lancio di missili. Finita la tregua?

Kim Jong-un sarebbe frustrato dalla mancanza di progressi nelle trattative con Donald Trump dopo il vertice spettacolare tra i due il 30 giugno sul 38° parallelo

La Corea del Nord torna a ruggire: lanciati due missili balistici dalla penisola di Hodo, vicino alla città di Wonsan, verso il Mar del Giappone. Kim Jong-un non sarebbe stato presente al lancio. Questa volta non si è trattato di missili capaci di minacciare o mettere in pericolo direttamente gli Stati Uniti, ma i suoi alleati, la Corea del Sud e il Giappone.


Il primo missile ha viaggiato circa 430 chilometri, l’altro qualche chilometro in più. Il Giappone ha fatto sapere che i missili non hanno penetrato la propria ‘zona economica esclusiva’. Ma si tratta comunque di una violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Un messaggio bellico inaspettato dopo i segni di disgelo tra la Kim Jong-un e Donald Trump e i suoi alleati.


La diplomazia missilistica

Sembrava tutto finito dopo l’incontro il 30 giugno con stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong-un al confine tra le due Coree nella zona demilitarizzata (Dmz). Un incontro dal valore altamente simbolico visto che la Dmz fu creata in seguito alla Guerra di Corea, in cui gli Stati Uniti giocarono un ruolo determinate a fianco delle forze della Corea del Sud, contro il regime del nonno di Kim Jong-un, Kim Il-Sung.

Donald Trump è stato il primo presidente nella storia degli Stati Uniti a varcare il confine tra i due Paesi. Un evento eccezionale che aveva marcato un miglioramento improvviso nei rapporti tra Usa e Corea del Nord dopo il vertice fallimentare di Hanoi, in Vietnam, avvenuto a febbraio, abbandonato in anticipo da Donald Trump dopo uno stallo nei negoziati.

La questione rimane sempre la stessa, dal punto di vista degli Usa: arginare il potenziale nucleare della Corea del Nord, uno dei nove Paesi al mondo ad avere un arsenale nucleare. Dal punto di vista di Pyongyang invece l’obiettivo è la riduzione delle sanzioni economiche, imposte proprio come reazione alle ambizioni nucleari del regime.

Le foto dei sommergibili

Il lancio dei missili rappresenta soltanto l’ultimo, più recente gesto bellico della Corea del Nord dal famoso incontro del 30 giugno. Il 23 luglio i media del regime (Korean Central News Agency KCNA) hanno pubblicato delle foto di Kim Jong-un intento a ispezionare un sottomarino in via di costruzione.

Pyongyang dovrebbe essere in possesso di circa una settantina di sommergibili, ma sono perlopiù vecchi e, secondo gli analisti, incompatibili con l’arsenale nucleare. Da quì l’importanza del più recente progetto di ‘difesa nazionale’.

Potrebbe trattarsi di un altro gesto di stizza, insieme al lancio dei missili nel Mare di Giappone, nei confronti degli Usa dopo che la potenza americana ha deciso di riprendere le esercitazioni militare congiunte con la Corea del Sud. Un invito a velocizzare le trattative, annunciato per l’ennesima volta nell’incontro tra Trump e Kim Jong-un nella Dmz.

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