Russia, Navalny torna in carcere dopo l’ombra dell’avvelenamento da «sostanza chimica sconosciuta»

La sua dottoressa l’avrebbe visto soltanto attraverso una porta socchiusa, scortata all’esterno dalle guardie

L’oppositore russo torna in carcere. Alexiei Navalny è stato dimesso dall’ospedale 64 di Mosca, dove era stato ricoverato per una misteriosa allergia: lo ha annunciato il suo medico di fiducia, Anastasia Vasilieva, che non ha escluso che Navalny fosse stato avvelenato venendo a contatto con una sostanza chimica tossica. Vasilieva ha discusso dello stato di salute di Navalny con i medici dell’ospedale. «Al consulto medico – ha scritto poi su Facebook – ho dichiarato di essere categoricamente contraria alla dimissione d’urgenza di Alexiei per farlo tornare nel luogo dove, probabilmente, esiste quello stesso sconosciuto agente chimico» che ha provocato il malessere all’oppositore. «Un’altra intossicazione – ha aggiunto la dottoressa – potrebbe condurre veramente ad uno stato grave e serio».


In ospedale per una «reazione allergica acuta»

Oppositore di Vladimir Putin era stato ricoverato in ospedale per quelli che sembravano essere i sintomi di una «reazione allergica acuta» ma che, nelle ultime ore, hanno iniziato a destare qualche sospetto. La portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha subito denunciato che l’uomo non ha mai sofferto di alcuna allergia e che, dunque, la giustificazione fornita dalle autorità russe non sarebbe del tutto credibile. La dottoressa Anastasia Vasilyeva, che lo segue da anni, non ha escluso dunque che si tratti di avvelenamento. «Non possiamo escludere che il danno tossico alla pelle e alle membrane mucose da una sostanza chimica sconosciuta sia stato procurato con l’aiuto di “parti terze”» ha detto il medico.


La denuncia del suo medico

Navalny ha avuto un’eruzione cutanea nella parte superiore del corpo, lesioni alla pelle e lacrimazione eccessiva agli occhi. Il suo medico ha chiesto campioni delle lenzuola del letto, come anche della pelle e dei capelli per sottoporli ad analisi. La dottoressa ha poi denunciato come “sospetto” il fatto che non le sia stato concesso di visitare in modo appropriato l’uomo: l’avrebbe visto soltanto attraverso una porta socchiusa ed è stata costretta a lasciare presto la struttura ospedaliera, scortata all’esterno dalle guardie, dal momento che l’oppositore è ancora agli arresti (dovrà scontare 30 giorni di detenzione, ndr). Il capo medico dell’ospedale, Olga Sharapova, che è anche deputata della Duma della città di Mosca col partito putiniano Russia Unita, ha fatto sapere che le consultazioni con medici esterni sono vietate. A suo dire, i sintomi di Navalny «corrispondono a una cheratocongiuntivite tossica acuta» e «intossicazione generale».

21 fermi fuori dall’ospedale

Giornalisti e attivisti, che ieri sono andati all’ospedale dove è ricoverato l’oppositore in segno di solidarietà o per raccontare la vicenda, sono stati fermati dalla polizia. Secondo testimoni oculari, gli agenti hanno proceduto coi fermi senza una ragione apparente: per la Ong Ovd-Info ci sarebbero stati 21 fermi, 3 dei quali sarebbero giornalisti.

Credits foto in copertina: ANSA/AP Photo/Pavel Golovkin

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