Open Arms, il report degli psicologi di Emergency: «Perché la situazione a bordo può esplodere»

«Spazi ristretti, promiscuità e diverse provenienze culturali vanno ad aggravare la condizione di vita ormai giunta al limite» si legge

Parole messe nero su bianco da Alessandro Dibenedetto, psicologo e psicoterapeuta di Emergency che, nella sua ultima relazione di cui Open ha preso visione, descrive meticolosamente la situazione a bordo della Open Arms, la nave dell’Ong spagnola a cui è stato vietato di sbarcare in Italia.


Cosa dice la relazione dello psicologo

Il report di Emergency

Al diciannovesimo giorno in mare – si legge – «la situazione sta peggiorando sempre di più» al punto che le condizioni rischiano di diventare ancora «più critiche e insostenibili». L’evacuazione dei 27 minori – sui quali si è sollevato un vero e proprio polverone – ha prodotto in chi è rimasto a bordo «una profonda tristezza con conseguenti comportamenti di chiusura, isolamento e mutismo».


Depressione ma anche rabbia e agitazione con alcune donne che, quando quattro migranti si sono gettati in mare nel tentativo di raggiungere a nuoto l’isola di Lampedusa, hanno reagito con «attacchi di panico e profonda sofferenza chiedendosi perché questa violenza insostenibile e assurda si perpetrasse nei loro confronti».

Da 19 giorni in mare

Foto: Fran Gentico

Un «evento altamente traumatico a causa dell’imprevedibilità e incertezza di quello che le persone stanno vivendo»: «Viene così a cadere la fiducia nell’essere umano» scrive lo psicologo salito a bordo della nave.

Il report di Emergency

A questo si aggiungono, poi, le condizioni in cui i migranti soccorsi in mare vivono ormai da settimane: «Spazi ristretti, promiscuità e diverse provenienze culturali vanno ad aggravare la condizione di vita ormai giunta al limite». Un clima emotivo che rischia di diventare «imprevedibile e in qualsiasi momento la situazione potrebbe esplodere».

Foto: Fran Gentico

Foto di Fran Gentico

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